Salvemini: governo di scopo e non politico fino al 2020
Giliberti: voto no al bilancio

Salvemini: governo di scopo e non politico fino al 2020 Giliberti: voto no al bilancio
di Francesca SOZZO
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Domenica 18 Marzo 2018, 09:58 - Ultimo aggiornamento: 19:08
È durato oltre un’ora, ma non ha portato a nulla. L’incontro, a Palazzo Carafa, tra il sindaco Carlo Salvemini e l’ex candidato sindaco Mauro Giliberti si è concluso con un nulla di fatto. Giliberti non voterà il Bilancio e non farà parte del cosiddetto “governo di scopo” a cui punta il primo cittadino per il bene della città.
Salvemini ha illustrato al consigliere del gruppo misto «la proposta di un accordo da sottoscrivere e presentare alla cittadinanza in forma pubblica. Pochi semplici punti», ha dichiarato su facebook il primo cittadino. Prima di tutto il riconoscimento del programma politico amministrativo votato dai leccesi il 25 giugno; l’intesa su ulteriori obiettivi strategici da affiancare a quelli già previsti; la conferma dell’esecutivo in carica; l’approvazione del bilancio di previsione 2018/2020 eventualmente emendato con ulteriori proposte. Un Patto per la città, ma a termine, con una verifica prevista nel 2020, data nella quale si dovrà decidere se proseguire sino alla scadenza naturale della consiliatura o andare invece al voto. Data che, secondo qualcuno, non è stata fissata a caso: nel 2020 (la naturale scadenza della consiliatura è nel 2022) è in calendario l’appuntamento con le elezioni regionali che potrebbero, il condizionale è d’obbligo, cambiare gli equilibri politici. Più semplicemente il 2020 segna invece la data del Bilancio di previsione 2018-2020, appunto.
«Un Patto per la Città - ha proseguito Salvemini - costruito su passaggi chiari, punti verificabili, contenuti precisi». E che se venisse sottoscritto da chi si riconosce in questi obiettivi «non definirebbe - ha chiarito Salvemini - la composizione di una permanente maggioranza politica costruita tra forze e movimenti che sono stati avversari alle elezioni. Ma una maggioranza di scopo e a termine del quale ciascuno si sentirà libero di intraprendere le proprie scelte di collocazione e schieramento».

Un Patto al quale Giliberti non vuole aderire. «Io non posso far parte di questo schema - ha dichiarato dopo l’incontro - Ho proposto al sindaco di riscrivere il programma alla luce della nuova maggioranza in aula, ma non ho trovato su questo terreno fertile da parte del sindaco». Carta famiglia, Mus, parcheggi: sette punti del programma di Giliberti da fondere insieme a quello del primo cittadino. Richiesta non accolta da Salvemini. Si dice amareggiato Giliberti perché «ho appreso dal sindaco che esiste già un accordo che sarà pubblico con quattro consiglieri di centrodestra di una lista civica, fino ad un giro di boa al 2020 quando ci sarà una ulteriore verifica sul prosieguo fino al 2022. Consiglieri che potranno emendare ma non modificare il programma di Salvemini. Sono amareggiato dal fatto che Salvemini abbia preferito dialogare con una civica sul tema del prosieguo della consiliatura - ha aggiunto il consigliere - piuttosto che con il candidato sindaco del centrodestra su un nuovo e modificato programma per la città. Non potrò votare il suo Bilancio», ha annunciato rinviando qualsiasi decisione sulla linea da tenere in Aula dopo il confronto, avvenuto già ieri sera, con l’associazione Movimenti che lo supporta dal momento della sua candidatura.
Non c’è al momento nessun accordo, dice invece Salvemini che chiarisce: «Leggo che Mauro Giliberti é giunto a conclusioni diverse, dando per raggiunto un accordo con i consiglieri di Grande Lecce che in realtà non esiste ancora (altrimenti l’avremmo già annunciato)». È invece certo che «non c’e da parte sua la disponibilità a sottoscrivere un’intesa ma semmai a presentare semplici emendamenti al bilancio. Una decisione rispettabile e legittima e del tutto coerente alle scelte da lui compiute fino ad ora».
«Abbiamo preso atto di questa distanza politica», conclude Salvemini annunciando che «si è conclusa la serie di colloqui con i consiglieri comunali eletti nelle liste civiche» e che ora ci sarà tempo fino al 29 marzo, data di discussione del Bilancio. «Se entro quella data l’accordo verrà sottoscritto dai consiglieri interessati e reso pubblico potremo proseguire questa esperienza politica - conclude - Diversamente si dovrà prendere atto che - nonostante un eventuale voto favorevole sulla delibera - non esistono tuttavia le condizioni di governabilità necessarie per proseguire un mandato su impegni certi».
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