Salvemini vede Perrone: «Presto il passaggio di consegne»
Intanto prosegue il toto-giunta

Salvemini vede Perrone: «Presto il passaggio di consegne» Intanto prosegue il toto-giunta
di Paola ANCORA
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Mercoledì 28 Giugno 2017, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 13:25
Una stretta di mano per segnare l’inizio di una nuova stagione. La stretta di mano fra il neo eletto sindaco Carlo Salvemini e l’uscente Paolo Perrone, ieri mattina a Palazzo Carafa per le ultime incombenze prima di lasciare la sua stanza da primo cittadino: venerdì alle 17, infatti, Salvemini verrà proclamato sindaco, proprio a Palazzo Carafa.
Un’immagine inattesa, per qualcuno sorprendente, quella stretta di mano, accompagnata dai reciproci auguri di buon lavoro. «Non appena mi sarò insediato - ha detto poi il neo sindaco al suo predecessore - ti chiamerò o ci incontreremo per farci una chiacchierata. Così potremo scambiarci informazioni utili nel passaggio di consegne istituzionale». «Gli interessi di Lecce - ha aggiunto più tardi Salvemini - precedono differenze politiche e scontri elettorali».
Il confronto franco e rispettoso, quindi, si accredita sempre di più come la cifra stilistica della prossima amministrazione, che certamente sarà composta da volti nuovi, provenienti da storie politiche diverse e costruita su un differente, inedito equilibrio di genere. Per la prima volta infatti Lecce avrà certamente quattro o addirittura cinque assessori donna.
Per il sindaco Carlo Salvemini - che ieri ha ricevuto le chiamate di Bruno Tabacci, presidente di Centro democratico, dell’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia e dell’attuale primo cittadino di Pesaro e renziano di ferro Matteo Ricci - è «prematuro parlarne ora». Ma come già annunciato in campagna elettorale, la prossima amministrazione potrà contare su figure tecniche scelte fuori dal ventaglio degli eletti e fuori dalla politica, per premiare «competenze, sensibilità ed esperienze» precisa Salvemini. Il cambiamento, profondo, che il neo eletto primo cittadino e il suo vice, Alessandro Delli Noci, intendono portare avanti non potrà passare, del resto, che da un profondo rinnovamento della classe dirigente comunale.

Le sfide che si vanno profilando all’orizzonte non sono facili. Ad affrontarne una decisiva sarà Rita Miglietta, in quota Lecce Città Pubblica e fedelissima di Salvemini. A lei, architetto, andrà la delega all’Urbanistica probabilmente affiancata da quella ai Lavori pubblici. Nessuna “grande opera” nell’agenda del cambiamento del sindaco, ma un maxi piano di manutenzione ordinaria di tutti i quartieri.
Con il maxi assessorato a Miglietta, la Giunta potrebbe comporsi di soli otto assessori: quattro uomini e quattro donne. La delega al Bilancio resterà con ogni probabilità nelle mani del sindaco Salvemini, da sempre attento ai conti dell’ente e profondo conoscitore degli equilibri e del settore. Mentre al vicesindaco Delli Noci andrà, accanto alle deleghe all’Innovazione, alla Trasparenza, alla Legalità e alla Partecipazione, anche quella delicatissima all’Organizzazione amministrativa.
Un’attenzione particolare verrà rivolta alla Cultura e al settore Casa e Servizi sociali. Nel primo caso, per via dell’importanza riconosciuta dal sindaco a un ambito nevralgico per lo sviluppo della città. Anche in questo caso si potrebbe attingere a figure tecniche o ai non eletti, anche chiedendo ai referenti delle diverse liste una rosa di nomi e competenze fra le quali scegliere. E in questo ventaglio di opzioni potrebbe rientrare, per esempio, Franco Ungaro, candidato con Idea per Lecce e non eletto, che ieri dalla sua pagina Facebook ha ringraziato «elettori e amici per il gentile pensiero e per la stima dimostratami, augurandomi di diventare assessore alla cultura. Salvemini saprà scegliere. Noi – ha concluso - dobbiamo continuare a fare bene il nostro lavoro e il nostro dovere di cittadini. Con onestà e passione, lasciando fuori interessi di parte e ambizioni personali».
 
Altro settore delicato è la Casa, da affiancare fisiologicamente ai Servizi sociali. Un settore delicato per la “fame” di alloggi popolari in città e per la necessità di avviare un piano di hounsing sociale, coinvolgendo i privati, per uscire dalle secche – scarsi gli sgomberi, a rilento lo scorrimento delle graduatorie – nelle quali si è finiti nel corso degli ultimi anni.
Nel quadro di una amministrazione a otto, al Pd e all’Udc potrebbe andare una postazione ciascuno. In pole, Paolo Foresio, già capogruppo in Consiglio comunale, che potrebbe occuparsi - si tratta di ipotesi - dell’Annona e di tutte le tematiche afferenti alla movida cittadina o di Trasporti. E andrà considerata anche la possibile adesione di Sergio Signore, forte di mille preferenze, all’Mdp dalemiano, il che finirebbe per sottrarre un seggio al Pd.
Fra le file dello Scudocrociato crescono le quotazioni di Paola Bruno, di professione commercialista, coordinatrice cittadina del partito e già revisore dei conti in Comune. Accanto al suo nome, anche quello del consigliere eletto Marco Nuzzaci. E se l’Udc regionale sottolinea, con il segretario Salvatore Ruggeri, l’importanza di «premiare chi ci ha messo la faccia», l’uscente Luigi Melica, di cui pure circolava il nome nei giorni scorsi, conferma che «a partire dal consigliere eletto e poi tra i primi dei non eletti ci sono persone che grazie alle loro professionalità e capacità possono essere indicati dal partito come assessori della nuova Giunta. Salvemini opererà con libertà e autonomia, certamente in sintonia con le liste della coalizione».
Lo scenario è apertissimo.
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