Distilleria De Giorgi: rinascono la torre e la fabbrica del vermouth

Distilleria De Giorgi: rinascono la torre e la fabbrica del vermouth
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Venerdì 21 Aprile 2017, 20:24 - Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 18:43

Distilleria De Giorgi, un altro passo in avanti. Terminati i lavori del secondo lotto: oggi pomeriggio 18 a San Cesario si è tenuta l’inaugurazione della Sala Fermentazione e Deposito Uve, della Torre di distillazione e della Fabbrica Vermout. Poi, domani, negli stessi ambienti si terrà un convegno dedicato al tema “Patrimonio industriale e buone pratiche: Conoscenza, valorizzazione, sviluppo”.

Il restauro appena completato costituisce un colpo d’occhio eccezionale e permette l’ingresso nel corpo-fabbrica vero e proprio e restituisce attraverso l’immensità degli spazi la centralità di una storia del lavoro e della produzione economica nelle dinamiche di sviluppo del Salento e dell’Italia meridionale.

 

«Ancora un importantissimo passo in avanti nella riappropriazione e valorizzazione di un bene che per noi è ritornato ad essere centrale e fondamentale, e in un’esperienza riconosciuta ormai importante a livello nazionale e internazionale», dice Andrea Romano, sindaco di San Cesario. 
Ed è lo stesso Romano a tirare le somme del progetto di recupero: «Lo facciamo restituendo alla comunità i lavori ormai ultimati del secondo lotto con la fruizione della Sala Fermentazione e Deposito Uve e degli altri importanti spazi che inaugureremo e dove si svolgeranno sabato i lavori della Giornata di studio dedicata proprio al patrimonio dell’archeologia industriale. La nuova capriata in legno nel Deposito uve; il rifacimento del tetto della fabbrica del vermouth e dell’area deposito dei filtri pressa per il filtraggio della feccia esausta, il restauro di alcuni altri ambienti destinati ad attività culturali e sociali, il restauro conservativo delle macchine e degli impianti industriali originari utilizzati nei processi produttivi del complesso industriale: tutti passaggi per noi rilevantissimi di un progetto che naturalmente prosegue e che ci inorgoglisce. Perché capace di testimoniare attraverso il lavoro di recupero impegnativo, tenace, minuzioso ed eccellente, non solo l’esperienza di valorizzazione in atto ma soprattutto la riappropriazione di un luogo della memoria e l’apertura al nostro futuro». 

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