Sanità e liste d’attesa: tempi più lunghi negli ultimi sei mesi

Sanità e liste d’attesa: tempi più lunghi negli ultimi sei mesi
di Maddalena MONGIO'
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Giovedì 19 Gennaio 2017, 11:35
Liste d’attesa. Migliorano i dati rispetto ad ottobre 2015, ma peggiorano – e non di poco – nel confronto con aprile 2016. Questo in sintesi il quadro che emerge dai dati relativi all’ultimo monitoraggio (il periodo che va dal 3 al 7 di ottobre) e dal confronto con quelli precedenti.
Dietro ai numeri ci sono le persone che ogni giorno affrontano una serie di ostacoli per accedere a una visita specialistica o ad un esame diagnostico perché – spesso e volentieri – il tempo medio di attesa è alto e, sull’altra faccia della medaglia, bassa la percentuale di persone che effettivamente riescono ad ottenere la prestazione nei tempi previsti. 
Non si tratta di una chiave di lettura, ma di dati statistici rilevati da Ares e InnovaPuglia sulle perfomance della Asl di Lecce: non è una bocciatura piena, quella che emerge, ma i nei sono tanti e poche le attività che hanno registrato esiti migliori.

Una vera e propria altalena, quella che evidenziano i dati con una punta che parte da ottobre 2015, scende in picchiata nell’aprile del 2016, risale bruscamente a ottobre dello stesso anno.
Va detto che la rilevazione di aprile segue le inchieste giornalistiche sulle liste d’attesa, in particolare sulle tac per i pazienti oncologici, che spinsero la Asl a potenziare i servizi per cercare di rientrare nei tempi previsti dai codici di prenotazione. E c’è un dato da non sottovalutare: sono scese di circa l’8 per cento le richieste di visite specialistiche ed esami.
Un fenomeno già emerso per la radiodiagnostica dove è cresciuto il ricorso alle prestazione a pagamento, anche nella Asl, con il ricorso ad Alpi (Attività libero professionale intramuraria).
In pratica i cittadini aprono sempre più spesso il portafoglio e non solo per pagare i ticket, ma proprio per fare quelle visite ed esami che l’azienda sanitaria dovrebbe garantire.

Sotto la lente d’ingrandimento ci sono 14 visite specialistiche e 29 esami diagnostici. Il confronto tra ottobre 2016 e lo stesso mese del 2015 vede premiata la Asl per i tempi di attesa per la visita cardiologica (attualmente 76 giorni contro 91), chirurgia vascolare (51 contro i 54 di ottobre), endocrinologia (attesa passata da 116 a 67), neurologica (a 22 ed era a 40), urologica (era a 61 giorni di attesa, oggi è a 56), dermatologica (è a 24 contro 30), gastroenterologia (da 75 a 39), oncologica (da 16 è scesa a una media di 7 giorni di attesa), pneumologica (da 64 a 60).
Note dolenti, invece, per la visita oculistica (a ottobre 2015 l’attesa era di 94 giorni, salita nel 2016 a 109), ortopedica (era a quota 21 è salita a 26), ginecologica (da 69 è arrivata a 77), otorinolaringoiatrica (sale da 39 a 45).

I mal di pancia arrivano dal confronto tra ottobre e aprile 2016 caratterizzato dal raddoppio dei tempi d’attesa che in alcuni casi addirittura triplicano. Se per una visita cardiologica l’attesa media era di 35 giorni, ora il tempo d’attesa è quasi triplicato visto che si attesta a 91 giorni, idem per chirurgia vascolare (che dai 24 di aprile sale ai 51 giorni di ottobre), endocrinologia (da 16 a 67), neurologica (da 18 a 22), oculistica (da 50 a 109), ortopedica (è a 26, era a 20), ginecologica (è a quota 77 contro i 35 di aprile 2016), stesso discorso per otorinolaringoiatrica che da 32 sale a 39 giorni in più di “penitenza”, dermatologica (era a 21 ora è a 24), urologica (era a 33, oggi è a 56), gastroenterologica (da 36 a 39), pneumologica (da 23 a 60), unica eccezione l’oncologica che conferma una media di 7 giorni di attesa.

Il discorso non cambia se andiamo agli esami diagnostici: generale miglioramento rispetto ad ottobre 2015, netto peggioramento rispetto ad aprile 2016. Basta analizzare i dati degli esami più gettonati.
Per la mammografia a ottobre 2015 si viaggiava con un’attesa di 211 giorni, ad aprile 2016 il “miracolo” di un tempo medio di 23 giorni, a ottobre dello stesso anno la china è risalita a quota 62; identica altalena per la tac al torace che a ottobre 2015 era a quota 49 giorni di attesa, un anno dopo a 51, ma ad aprile 2016 era di 22 giorni; per la tac all’addome superiore si partiva con 43 giorni di attesa, si scendeva a 10 per risalire a 27. Occorrono, quindi, interventi urgenti.

 
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