Sant’Oronzo si rifà il look: restauro con lo sponsor

Sant’Oronzo si rifà il look: restauro con lo sponsor
di Serena COSTA
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Venerdì 28 Aprile 2017, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 10:42
Piazza Sant’Oronzo a tutto restyling: dopo l’avvio dei lavori di ristrutturazione dell’ovale del salotto barocco, ora tocca alla statua di Sant’Oronzo. Colonna compresa.
Anche in questo caso, a ridare lustro ad uno dei simboli della leccesità è un privato che ha proposto all’amministrazione comunale di sponsorizzare con finanze proprie i lavori di restauro. E l’amministrazione ha già detto di sì: una scelta che fa coppia con la sponsorizzazione della ditta Nicolì per il mosaico che raffigura la Lupa. Il restauro appena cominciato sull’Ovale della piazza.
La statua del Santo patrono, risalente al 1739 ed eseguita a Venezia, così come la colonna, potranno tornare a splendere. Ieri mattina la giunta Perrone ha approvato la proposta: se l’iter dovesse andare a buon fine, con buona probabilità, dicono dall’assessorato ai Lavori pubblici, «l’inizio potrebbe essere a giugno».
Il barocco si rifà il look, dunque, per diventare ancora più bello agli occhi di cittadini e turisti. Una “grande bellezza” che tornerà ad essere apprezzata dopo il restauro che ricade proprio a ridosso dell’estate, periodo culmine dei flussi di vacanzieri a Lecce. Ma a caval donato non si guarda in bocca, come si suol dire, con i privati che si adoperano per il recupero della statua.
«La Giunta ha proceduto all’approvazione di un atto di indirizzo – spiega l’architetto Claudia Branca, dirigente comunale ai Lavori pubblici – che riguarda la concessione della sponsorizzazione dei lavori alla ditta Colaci di Alessano. Il passo successivo consiste nell’accertamento da parte del Comune che la ditta in questione possegga tutti i requisiti richiesti dalla legge. Poi, presenteremo un progetto alla Soprintendenza per i beni architettonici. Se tutta la procedura non presenterà intoppi, ritengo probabile che il cantiere possa aprirsi già a giugno».
Sarà dunque la Soprintendenza a dare direttive per garantire la massima tutela del bene architettonico simbolo dell’identità cittadina: un passaggio-chiave, appunto, per avviare i lavori.
«È assolutamente importante il fatto che si stia risvegliando l’interesse dei privati verso l’intervento sui beni pubblici e l’amministrazione comunale ha tutta la volontà di venire incontro alle ditte che presentano progetti in tal senso», continua la Branca.
Le modalità del restauro potrebbero coincidere con quelle dell’Ovale della piazza: in base alla proposta inoltrata dalla ditta, tutti e 29 i metri della colonna e su fino alla mano del Santo che impone la sua benedizione alla città dovrebbero essere “impacchettati”. Una modalità ben diversa rispetto a quella effettuata quasi vent’anni fa, quando la statua fu portata giù e restaurata in un Sedile - dunque, a pochi metri - non ancora rimesso a lucido.
Dal Comune ricordano che la ditta Colaci «si è già distinta per la riqualificazione dell’Orologio delle meraviglie del Banco di Napoli». Non è stato indicato l’importo dei lavori. «Se la somma non supera i 40 mila euro – conclude la dirigente ai Lavori pubblici – il Comune può procedere con l’affidamento diretto, così come disciplinato dalla normativa sulle sponsorizzazioni prevista dal Codice degli appalti. Se invece l’importo va oltre quella cifra, in base al Codice la stazione appaltante deve procedere con un avviso pubblico per l’affidamento dei lavori, al quale potranno partecipare anche altre ditte».
Le visite dall’alto? Difficilmente, se la colonna sarà davvero impacchettata, si potrà procedere con un ascensore panoramico. Per quello bisognerà spostarsi nella basilica di Santa Croce.
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