Si spacciava per maresciallo: arrestato truffatore seriale

Si spacciava per maresciallo: arrestato truffatore seriale
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Giovedì 12 Gennaio 2017, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 19:07
CASARANO - Si spacciava per un carabiniere e si faceva consegnare ingenti somme dalle sue vittime, soprattutto anziano. Nelle ultime settimane i Carabinieri di Casarano hanno dato la caccia a un truffatore seriale che era riuscito a farsi consegnare ingenti somme di denaro, per evitare ai familiari delle vittime individuate presunte conseguenze rilevanti. A Parabita, ieri pomeriggio, i militari hanno notato parcheggiata in maniera sospetta una Mercedes Classe “A” di colore grigio, tra l’altro intestata ad una società di noleggio del nord Italia. Insospettiti i carabinieri si sono appostati e hanno aspettato sin quando l’uomo che l’aveva in uso uscisse da un’abitazione posta li vicino per allontanarsi poi repentinamente. 
L’auto e la descrizione dell’uomo corrispondevano a quelle che, da qualche giorno, erano state comunicate ad alcuni comandi Arma. In particolare si faceva riferimento ad una vettura simile a quella individuata, con a bordo una persona con accento campano, che provava a suonare vari citofoni, per poi allontanarsi. Evidentemente, nell’ultima circostanza qualcuno aveva ricevuto l’uomo in casa. Dopo poche centinaia di metri, i Carabinieri lo hanno fermato per un controllo. Durante la perquisizione, sono stati rinvenuti 3mila euro in banconote di grosso taglio. Andando a ritroso si procedeva, quindi, a contattare gli anziani coniugi dell’abitazione visitata poco prima dal truffatore. Le vittime riferivano che poco prima avevano ricevuto alcune telefonate da un sedicente Maresciallo dei Carabinieri e un Avvocato che comunicavano che il proprio figlio era rimasto coinvolto in un incidente stradale.


    Antonio Tranchino

Nell’immaginario racconto i fantomatici operatoti giudiziari riferivano che il figlio non aveva subito gravi conseguenze ma che invece, una donna coinvolta nel sinistro aveva subito lesioni più gravi, quali una frattura ad una gamba e ad un braccio. Per evitare l’arresto – paventato dai truffatori – i due genitori ottantenni avrebbero dovuto versare la somma di 3mila euro ad un incaricato, indispensabili per ottenere la liberazione su cauzione. Soltanto poco dopo la consegna del denaro, appena ripresi dallo shock, le vittime contattavano il proprio figlio che invece arrivava sul posto per rassicurare i genitori che non gli era successo nulla.
Accompagnato in caserma Tranchino, classe 90, napoletano e già conosciuto alle Forze dell’Ordine, veniva riconosciuto dalle vittime e in accordo con il P.M. di turno della Procura della Repubblica di Lecce, Antonio Negro, veniva arrestato in flagranza per truffa (art. 640 del Codice Penale). I suoi 2 telefoni cellulari veniva sequestrati per effettuare altri accertamenti e poter individuare eventuali altri complici. Il denaro recuperato veniva restituito alle vittime.

Nel rinnovare le raccomandazioni più volte formulate per prevenire simili odiosi reati commessi nella totalità dei casi in pregiudizio di anziani indifesi e soli, si invitano tutti i cittadini a segnalare tempestivamente la presenza di autovetture e/o persone sospette. Le Forze di Polizia non chiedono mai la corresponsione di somme di denaro per nessuna attività e contattano i cittadini sempre con personale in uniforme. La tempestività delle comunicazioni e il contatto diretto con le locali Stazioni Carabinieri o con i numeri di emergenza 112 e 113 sono fondamentali per prevenire potenziali situazioni di pericolo e garantire un intervento efficace.
 
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