Arrestato Siciliano, il medico trait d'union tra Arnesano e i vertici sanitari. Visite e interventi bloccati

Arrestato Siciliano, il medico trait d'union tra Arnesano e i vertici sanitari. Visite e interventi bloccati
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Venerdì 7 Dicembre 2018, 07:39 - Ultimo aggiornamento: 12:28

Interventi chirurgici bloccati, pratiche stoppate, consulti medici annullati. È l'altra faccia della medaglia del drammatico momento che stanno vivendo i tre medici della Asl alle prese con l'accusa di corruzione del pm della Procura di Lecce, Emilio Arnesano. Per il medico del lavoro Carlo Siciliano ha significato la detenzione in carcere, per il direttore del reparto di Ortopedia, Giuseppe Rollo e per il direttore del reparto di Neurologia, Giorgio Trianni, entrambi all'Ospedale Fazzi di Lecce, i domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico. Un colpo durissimo per il Fazzi, anche perché il reparto di Ortopedia ha una mole di interventi chirurgici notevole.
Siciliano è ritenuto apicale, insieme al pm Emilio Arnesano, nel sistema di scambio di favori tanto che nell'ordinanza viene messo nero su bianco che: «È l'amico di Arnesano, colui che con Arnesano ha il rapporto più diretto e che, di volta in volta, si adopera in prima persona affinché il pm eserciti le sue funzioni in modo da favorire l'uno o l'altro dei suoi colleghi coinvolti in procedimenti penali. Siciliano è insieme ad Arnesano l'artefice di questo sistema, costituisce il trait d'union tra il comitato d'affari della sanità leccese e un magistrato infedele».
Una ricostruzione che di solito si legge negli scandali con giro di denaro di almeno sei cifre, ma in questo caso ha secondo la ricostruzione degli inquirenti colto un gruppo di professionisti che si aggiustavano fatti relativi alla loro quotidianità. Siciliano dal 2004 è medico del lavoro responsabile della struttura dipartimentale che comprende gli ospedali Vito Fazzi di Lecce, Campi Salentina e San Cesario Consulente unico per l'attività di medico competente per diverse pubbliche amministrazioni ed enti militari tra cui il Comando regionale di Puglia e Molise della guardia di finanza, oltre a Sanitaservice Lecce. Un professionista con molte relazioni, ha evidenziato il gip di Potenza, che ha deciso i domiciliari allegando a supporto diverse intercettazioni che riguardano una piscina sottoposta a sequestro, di proprietà di Trianni.
Dall'ordinanza si evince un laborioso impegno di Siciliano per portare all'attenzione del pm il caso della piscina ed è quello che ha poi inguaiato Trianni che recentemente, nel corso di una conferenza stampa per presentare la rete per i malati di Parkinson aveva annunciato che il suo posto da direttore nella Neurologia del Fazzi era a fine corsa perché nel giro di un annetto si sarebbe pensionato. Invece è arrivato lo stop forzato legato alla presunta richiesta di avere un dissequestro della piscina.
E sempre di favori dati e avuti si sarebbe trattato nel caso di Rollo sinora conosciuto solo per la sua bravura sul tavolo operatorio. Telefonare a un luminare di Modena per fare anticipare l'intervento chirurgico al figlio del pm. Questo, secondo il gip di Potenza, quanto avrebbe fatto il direttore Rollo che in cambio avrebbe chiesto ad Arnesano di riferire alla pm titolare di un'indagine su un uomo morto dopo l'anestesia, senza arrivare in sala operatoria, ma transitato da Ortopedia, che vorrebbe interfacciarsi per chiarire gli eventi.
Fatto questo, il voler chiarire con il pm titolare dell'indagine, che non ha carattere di eccezionalità, ma è una prassi. Semmai può essere stigmatizzato che ciò sia avvenuto per interposta persona, ma in sé è un fatto consentito. Il teorema del gip si poggia anche sul fatto che Rollo si è prodigato per l'intervento del figlio del pm e in cambio lo stesso lo avrebbe rassicurato con un «ma quella cosa andrà così non ti preoccupare, quella cosa andrà così come dico io perché non c'è alternativa, capito?»
Se l'archiviazione dell'inchiesta è frutto di particolare pressione del pm o della sua naturale evoluzione sarà dirimente per la difesa.
M.Mon.
 

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