La avvicina con la scusa di una foto: poi le mette le mani addosso
Fermato molestatore seriale

La avvicina con la scusa di una foto: poi le mette le mani addosso Fermato molestatore seriale
di Federica SABATO
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Sabato 29 Aprile 2017, 10:33 - Ultimo aggiornamento: 14:01

LECCE - Ha seguito, fotografato e poi corteggiato una ventenne in modo insistente, fino a palpeggiarla. Il tutto in una libreria del centro e poi per strada.
Un 43enne leccese è stato posto stamattina agli arresti domiciliari con l'accusa di violenza sessuale. Vittima una ragazza, leccese anche lei. Due settimane fa l'uomo l'avrebbe notata, seguita e ripresa con una macchina fotografica per poi tentare un approccio deciso e violento. Le indagini sono state condotte dalla sezione di polizia giudiziaria della sezione Volanti.
Tutto è iniziato la sera del 4 aprile scorso, quando personale della Sezione Volanti è intervenuto presso una libreria del centro dove un vigile urbano aveva fermato un uomo, successivamente identificato per un 43enne leccese, indicato da due ragazze come l’autore di molestie nei confronti di una di loro.
Per questo le due ragazze lo avevano inseguito per strada attirando l’attenzione del vigile urbano che aveva provveduto a fermarlo ed a chiedere l’intervento di una volante. Il fermato aveva con sé una macchina fotografica, a suo dire, utilizzata per l’Hobby della fotografia. Il fermato spontaneamente dichiarava di aver fotografato, poco prima, una ragazza all’interno di una libreria, solo dopo averle chiesto il consenso. Di fatto però aveva già cancellato le foto scattate.

 
I fatti raccontati ai poliziotti, confermati nella denuncia – querela sporta dalla vittima, una 23enne, la quale ha raccontato di essere stata avvicinata da un uomo che le chiedeva di poterle fotografare la felpa con il logo di Harry Potter. Non vedendo nulla di male, la ragazza acconsentiva e veniva condotta dal sedicente fotografo in una zona più appartata della libreria. Da subito, tuttavia, il soggetto le era sembrato invadente. Prima le aveva fotografato la bocca, ponendo durante vari scatti, la sua mano sul mento di lei, costringendola ad aprire la bocca con la forza e nel frattempo le scattava le foto con l’altra mano, approfittando del fatto che la ragazza avesse le spalle appoggiate alla libreria e vi era poco spazio per divincolarsi, tanto che lei si vedeva costretta a dargli un morso per respingerlo.

Alla reazione della vittima, il molestatore si allontanava per pochi passi e le scattava delle foto a figura intera per poi avvicinarsi di nuovo, sollevandole la felpa e sfiorandola nelle parti intime. Dopo di ciò, si allontanava per osservarla meglio e poi si riavvicinava per toccarla. A questo punto, la ragazza in preda al panico, scappava verso una sua amica.

Il molestatore aveva quindi scelto un ambiente “protetto” come può essere quello della libreria -luogo generalmente frequentato da ragazzi, luogo dove nessuno si aspetta di trovarsi in simili circostanze. Peraltro, il fermato, in passato è stato già indagato per essersi reso responsabile di fatti analoghi messi in atto sempre in luoghi “protetti”. In particolare, il 13 marzo scorso, era stato denunciato per uno stesso comportamento, consumato nei pressi di un Istituto scolastico, nei confronti di una ragazza minorenne.





 

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