Statale 275, si riparte: via all’esproprio

Statale 275, si riparte: via all’esproprio
di Pierpaolo SPADA
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Martedì 21 Novembre 2017, 12:29 - Ultimo aggiornamento: 19:14
Il Consiglio di Amministrazione di Anas, presieduto da Gianni Vittorio Armani, ha dato il via libera a sette progetti per la realizzazione di nuove opere infrastrutturali che riguardano Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Campania, Puglia e Sardegna per un investimento complessivo di 1.375 milioni di euro. Lo rende noto un comunicato. Obiettivo comune, per il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani, migliorare la sicurezza ed il comfort di guida nonché favorire la mobilità per il tessuto produttivo territoriale.
In via d’approvazione, tra questi, anche il nuovo progetto definitivo relativo alla Strada statale 275 Maglie-Santa Maria di Leuca con previsione di 4 corsie fino alla zona industriale di Tricase e per l’importo complessivo di 236 milioni euro. Ieri si è riunito il Consiglio d’amministrazione e si è protratto fino alla tarda serata. Non c’è ancora la comunicazione ufficiale e se non in giornata potrebbe arrivare quasi certamente domani mattina in sede di assessorato regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti. L’assessore Antonio Nunziante ha convocato, infatti, al tavolo Anas, Provincia e i sindaci interessati per definire un accordo inerente al secondo lotto (Tricase-Capo di Leuca).
Ad ogni modo, mentre il Consiglio di Stato, dopo l’udienza dello scorso 9 novembre, si appresta entro l’anno a pronunciarsi definitivamente sui ricorsi presentati dalle ditte escluse dalla gara aggiudicata da Anas il 19 aprile 2012 e sulla legittimità della stessa gara revocata in autotutela da Anas il 22 novembre 2016. L’intera macchina amministrativa di Anas si è, dunque, rimessa in moto. Proprio ieri è apparso sulla Gazzetta ufficiale l’avviso relativo all’avvio del “procedimento per la reiterazione del vincolo preordinato all’esproprio e dichiarazione di pubblica utilità”, che diventerà efficace solo dopo l’approvazione del progetto definitivo e prevede che entro 60 giorni i diretti interessati possano avanzare le proprie osservazioni in merito agli atti progettuali già depositati. La procedura oggetto del provvedimento viene “reiterata” – come recita l’avviso – perché, nell’attesa che fosse sciolto il nodo relativo al contenzioso che tiene bloccata l’opera, la dichiarazione di pubblica utilità è decaduta e le aree interessate agli espropri sono state restituite ai legittimi proprietari.
L’avvio in causa viene, dunque, pubblicato per la seconda volta nel giro di pochi anni. E, come accaduto in precedenza, anche questa volta c’è già chi ne mette in dubbio la legittimità facendo ben intendere di essere pronto a riaprire il capitolo del contenzioso. Dopo aver diffidato ufficialmente Anas a non approvare alcun progetto prima che il Consiglio di Stato si sia pronunciato definitivamente sulla vicenda, è ancora una volta l’avvocato Pietro Quinto, per conto dell’Ati Coedisal-Matarrese (che si era aggiudicata la gara), a manifestare la propria opposizione nei confronti dell’operato dell’azienda per le strade. «Si continua negli errori procedurali da parte di Anas, o comunque nella mancanza di un quadro di riferimento chiaro. Nell’Avviso di deposito si fa riferimento al progetto preliminare del 2004 approvato dal Cipe, a quello definitivo approvato da Anas nel 2009 ma non anche all’accordo stragiudiziale del 2011 che mise d’accordo tutti con la definizione della strada parco nell’ultimo tratto fino a Leuca, l’eliminazione del viadotto e la previsione di opere di mitigazione ambientale. Orbene - rileva Quinto - il riferimento al solo progetto del 2009 può solo significare che il nuovo progetto coincida con la progettazione esecutiva redatta da Anas sul tracciato, limitato alla Maglie-Tricase. In questo caso - prosegue -, le alternative sarebbero due ed entrambe illegittime: la prima è che la strada che Anas intende realizzare non arrivi sino a Leuca, con ciò disattendendo gli interessi e le aspettative del territorio e venendo meno al progetto Cipe del corridoio plurinodale Adriatico previsto siano a Leuca; la seconda è che Anas voglia approvare un progetto esecutivo senza però la preventiva definizione di un progetto definitivo che utilizzi l’intero finanziamento disponibile e senza che sia concordato con le Amministrazioni interessate».
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