Strade colabrodo dopo i lavori per la posa della fibra ottica. E' polemica

Operai di Open Fiber
Operai di Open Fiber
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Venerdì 15 Marzo 2019, 15:16 - Ultimo aggiornamento: 18:13
«Esiste un regolamento comunale che prevede il ripristino completo del manto stradale, non solo di un metro. Open fiber si attenga alle regole e il Comune le faccia rispettare». A dirlo è Gianpaolo Scorrano, architetto e già consigliere comunale di centrodestra, a proposito della polemica sulle strade colabrodo della città, interessate dai lavori di installazione della fibra ottica e, in precedenza, anche da quelli per la rete fognaria da parte di Aqp. Lavori che hanno ridotto Lecce a un percorso a ostacoli, con le principali arterie stradali dissestate, a dir poco.
«Innanzitutto - dice Scorrano - si rileva la totale mancanza di programmazione e di comunicazione nei confronti della cittadinanza: di programmazione, in quanto sono state letteralmente “distrutte” numerose strade cittadine da poco “rifatte” dall’amministrazione "del cambiamento", con inutile e notevole esborso di danaro pubblico; di comunicazione, perché non c’è giorno che non si trovi una nuova strada chiusa per lavori che costringe i cittadini a fare giri assurdi senza peraltro alcun preavviso.
Ma ciò che è ancor più grave è la “difesa” della società che asserisce che è normale lasciare tanto tempo le strade con la “malta rosa” destinata al rappezzo (cosa assolutamente non vera) e che, comunque, sta già procedendo in alcune vie della Città ad effettuare i doverosi ripristini».
«Alla società Open Fiber e al settore Lavori pubblici ricordo - prosegue Scorrano - che il Comune di Lecce si è dotato (grazie anche al sottoscritto) di un apposito regolamento per la manomissione del suolo pubblico che, a seguito di interventi del genere, prevede il rifacimento dell’intera strada o della singola carreggiata (a seconda della sezione stradale) e non già il ripristino che Open fiber starebbe eseguendo “gratuitamente”. Da informazioni assunte, tuttavia, parrebbe che il Comune di Lecce abbia stipulato un “singolare accordo” con la società in questione che autorizzerebbe la stessa ad eseguire il “semplice ripristino” di soli 50 cm (poi divenuto un metro a seguito delle proteste dei cittadini) in totale spregio al sopra richiamato regolamento». 
Più volte la società Open Fiber ha puntualizzato che i lavori vengono effettuati secondo le norme dettate dal decreto del primo ottobre 2013, voluto dai ministri dello sviluppo economico e delle infrastrutture e trasporti. 
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