Voti più alti e insufficienze azzerate: messa alla prova per i liceali che alterarono il registro di classe

Voti più alti e insufficienze azzerate: messa alla prova per i liceali che alterarono il registro di classe
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Venerdì 28 Maggio 2021, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 29 Maggio, 08:22

Rischiavano il processo per aver alterato i voti sul registro di classe, ma se la "cavano" con sei mesi di messa alla prova: è la decisione che riguarda sei dei dieci studenti finiti sotto inchiesta. Erano accusati di aver alzato i voti o di aver modificato insufficienze - per se stessi e per alcuni compagni di classe - e il caso aveva fatto molto discutere quando quasi tre anni fa era esploso in un liceo scientifico di Lecce

Gli episodi in un liceo di Lecce

I ragazzi - nel frattempo diventati maggiorenni - non finiranno sul banco degli imputati: sei di loro, in udienza preliminare, hanno chiesto e ottenuto la possibilità di sospensione del procedimento. Parteciperanno così ad un programma rieducativo e, se l'esito sarà positivo, ci sarà il proscioglimento per estinzione del reato. Accesso abusivo a un sistema informatico e falsità i reati per i quali i liceali finirono sotto inchiesta. Dieci mesi, come si diceva, il periodo concesso dal giudice del Tribunale per i minorenni, di Lecce Aristodemo Ingusci. Il pubblico ministero Stefania Mininni, invece, aveva chiesto un anno. Per un altro imputato, assente all'udienza preliminare, la decisione è rimandata a ottobre.

Modificato l'account del professore

I fatti risalgono al periodo tra dicembre 2017 e maggio 2018 quando gli studenti (allora 16enni) avrebbero utilizzato l’account del professore e si sarebbero, appunto, introdotti nel registro: in alcuni casi per modificare insufficienze e in altri per modificare voti già discreti o addirittura eccellenti. Ad esempio, trasformando un 9 in un 9 e mezzo. Le variazioni sarebbero state di poco superiori (da 0,5 a un massimo di due punteggi) al voto realmente conseguito all’esito di prove scritte e orali. Varazioni minime, probabilmente, per non far insospettire i docenti. Storia, matematica e storia: queste le materie su cui, in particolare, i liceali erano intervenuti.

Una strategia, quelle delle piccole variazioni, che non bastò a farla franca. Le anomalie furono notate, la scuola ne venne al corrente e scattò l’inchiesta affidata al pubblico ministero Anna Carbonara.

I liceali sono difesi dagli avvocati Luigi e Roberto Rella, Mauro Cramis, Antonia De Pandis, Francesca Manta, Umberto Leo, Angelo Vetrugno, Stefania Mangiulli e Ilario Manco.

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