Inchiesta-bis sugli appalti: carabinieri in Comune, acquisiti documenti

Inchiesta-bis sugli appalti: carabinieri in Comune, acquisiti documenti
di Erasmo MARINAZZO
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Mercoledì 8 Novembre 2017, 00:37 - Ultimo aggiornamento: 19:17
La Procura stringe i tempi ed avvia subito l’inchiesta bis sull’amministrazione comunale di Surbo. Ieri mattina i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Lecce sono stati a Palazzi di Città per acquisire documentazione sullo stralcio dell’indagine chiusa nei giorni scorsi.
Il decreto di acquisizione e sequestro a firma dei pubblici ministeri Antonio Negro e Guglielmo Cataldi apre il nuovo fronte per verificare se e quali reati contro la pubblica amministrazione siano stati consumati, fra la lunga serie indicata dai carabinieri nell’informativa conclusiva della prima indagine.
L’elenco è lungo. Nuova destinazione urbanistica dei terreni agricoli per fare posto all’ampliamento del parco commerciale di Surbo, ma anche gare d’appalto ed affidamenti. La scelta senza altre alternative, della palestra della moglie di un assessore per le attività riservate agli anziani e per usufruire dei “buoni sport”. E, infine, i lavori di realizzazione degli impianti di fogna bianca.
Non ci sono indagati, al momento: nessuna delle 22 persone indicate nelle oltre 100 pagine dell’informativa dei carabinieri è stata iscritta per capire se sia o meno responsabile di condotte di rilievo penale. Partita come indagine per scoprire attentati e minacce, è virata verso la pubblica amministrazione l’inchiesta della Procura di Lecce.
Sei gli episodi indicati nelle carte dell’inchiesta e che convinsero gli inquirenti a mettere gli occhi sulle attività di Palazzo di Città. Anche perché le vittime furono persone legate a filo diretto con il Comune: 15 luglio del 2012, tre colpi di pistola contro la casa del consigliere comunale Oronzo Chironi; 11 agosto 2012, incendio della macchina del vicesindaco Rolando Marasco; 21 agosto 2012, bomba inesplosa all’allora assessore ai lavori pubblici Fabio Vincenti, attuale sindaco; 8 giugno 2013, incendio di un escavatore dell’impresa edile di Vincenzo Trio, in piazza Unità Europea durante i lavori di ristrutturazione della stessa; 6 novembre del 2013, con i tre proiettili recapitati all’assessore al Bilancio Luigi Passiatore, con una lettera minatoria per costringerlo a dimettersi; infine, i colpi di pistola contro al casa di una persona ritenuta vicina al consigliere di minoranza Martina Gentile.
Tutto l’incartamento acquisito per cercare di fare luce su quegli episodi, pone ora la necessità di chiarire se è vero che appalti ed affidamenti di lavori siano stati assegnati in violazione alle procedure che impongono la pubblicizzazione degli stessi ed il coinvolgimento di più imprese per ottimizzare la voce costi-qualità.
Un caso a parte quello della palestra per le attività degli anziani e dei disabili: un esposto aveva dato il via ad un’inchiesta confluita poi nel filone principale. Si sta verificando se sia vero che nessun’altra palestra si sia candidata ad organizzare le stesse attività e ad usufruire così dei “buoni sport”. Necessario anche stabilire perché nessun’altra domanda sia arrivata in Comune. Le indagini, quelle nuove dello stralcio, stanno muovendo i primi passi. Nessuna certezza al momento, ma solo la necessità di approfondire quegli aspetti ritenuti anomali.
Intanto la prima inchiesta ha riguardato Oronzo e Vincenzo Trio, 37 e 39 anni, di Surbo, rispettivamente amministratore di fatto e procuratore speciale della Trio Costruzioni; Antonio Pellegrino, 42 anni, volto noto della Sacra corona unita di Squinzano; Giovanni Frassanito, 57 anni, di Veglie, dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Surbo; Alessandro Monaco, 41enne di Lecce, direttore tecnico della Trio Costruzioni; Giuseppe Conte e Oronzo Fasano, 63 e 41 anni, di Surbo, esecutori materiali dei lavori; Franco Mele, 53enne di Surbo, titolare dell’impresa sub-appaltatrice; e Franco Vincenti, 62 anni, di Surbo, attuale assessore ai Lavori pubblici.
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