Tap, Di Battista: «Ho illuso i salentini, merito di essere messo al chiodo»

Tap, Di Battista chiede scusa: «Ho illuso i salentini, merito di essere messo al chiodo»
Tap, Di Battista chiede scusa: «Ho illuso i salentini, merito di essere messo al chiodo»
di Nicola QUARANTA
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Sabato 17 Novembre 2018, 13:49 - Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 08:28

Per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. A sorpresa, su Tap, il mea culpa che non ti aspetti: quello di Alessandro Di Battista, dopo il via libera del governo giallo-verde al gasdotto. «Mi sento di chiedere scusa a tutti i cittadini del Salento perché li ho illusi», le parole dell'ex parlamentare del M5S in collegamento dal Nicaragua con la trasmissione Accordi e Disaccordi di Andrea Scanzi e Luca Sommi, andata in onda su canale Nove. «Fermo restando - aggiunge - che il primo a essere illuso sono stato io stesso perché ero convinto che saremmo riusciti a bloccarlo».
Le scuse si riferiscono al comizio, immortalato in un video da settimane divenuto virale e che per primi gli attivisti No Tap gli hanno ricordato all'indomani del via libera del governo al gasdotto Trans Adriatic Pipeline (Tap), che trasporterà gas naturale dalla regione del Mar Caspio in Europa, con approdo in Italia a San Foca, lungo il litorale di Melendugno.
Era il 2 aprile del 2017, e Di Battista, impegnato in un tour elettorale in Puglia, fa tappa nella spiaggia di San Foca. L'ex deputato grillino dal palco promette che con il Movimento cinque stelle al governo il Tap sarebbe stato bloccato in due settimane. Impegno più volte rilanciato in campagna elettorale anche dall'attuale ministra per il Sud, Barbara Lezzi.
A distanza di un anno e mezzo, Di Battista ammette e spiega: «Quando ho visto questo video pubblicato ovunque ho pensato che questo è il dovere del sistema mediatico», ovvero «rinfacciare al politico di turno una cosa che aveva detto». E aggiunge: «È evidente che dicendo quelle parole - precisa - intendevo qualora i 5 Stelle avessero governato da soli». Ma è giusto mettermi al chiodo, me lo merito», rimarca poi, promettendo: «Starò più attento a determinate parole oppure cercherò di fare più pressione affinché certe promesse sulle quali abbiamo preso i voti - conclude - vengano mantenute».
A margine delle pubbliche scuse, le reazioni. A partire proprio dagli attivisti No tap: «Quindi, Di Battista ha affermato che non esistono i fantomatici risarcimenti e che il non bloccare Tap è soltanto una questione politica?», si chiede Gianluca Maggiore, portavoce del Movimento No Tap.
«Di Battista - prosegue Maggiore - finalmente smaschera il fatto che il Movimento cinque stelle ha barattato le poltrone di governo con le battaglie della campagna elettorale? E dunque consapevole che i risarcimenti sono soltanto una scusa? Ora chiediamo ancora più forte che vengano tirati fuori tutti i documenti di una analisi costi-benefici che, giorno dopo giorno, sta diventando sempre più una barzelletta. Se poi si è succubi di decisioni altrui, l'unica alternativa coerente sarebbero le dimissioni», conclude Maggiore.
Su Facebook, intanto, nelle stesse ore, diverso il piglio e l'umore del ministro Lezzi, che pubblica alcune foto dei muri e dei simboli dei Cinquestelle imbrattati con l'inchiostro durante il blitz di venerdì scorso da parte di tre incappucciati nella sede di Lecce in cui si teneva una riunione organizzativa per la giornata degli alberi.
Durante il raid - ricostruisce la ministra - sono state lanciate uova piene di vernice nera e lasciati sul pavimento volantini con la scritta no Tap: «Non intendo, con questo mio post, sollevare polemiche e discussioni su comportamenti che noi abbiamo sempre biasimato - prosegue - ma voglio ringraziare ed abbracciare il nostro consigliere comunale Fabio Valente, il nostro consigliere regionale Cristian Casili e, soprattutto, gli attivisti e cittadini che erano presenti quando è avvenuto questo triste episodio». «Vi ringrazio tutti per il lavoro che continuate a svolgere sul territorio», conclude il ministro.

Di Battista interviene dopo il filmato girato durante un comizio a Melendugno in cui assicurava che il progetto del gasdotto sarebbe stato «bloccato in due settimane». «Io stesso mi ero illuso - dice Di Battista -, ero convinto che saremmo riusciti a bloccarlo ma è evidente che quando ho detto questa frase intendevo qualora il Movimento avesse governato da solo. Ciò non è accaduto».

"Me lo merito tutto - dice ancora Di Battista - starò più attento con le parole e proverò a fare più pressione affinché certe promesse che sono state fatte e sulle quali abbiamo preso voti vengano mantenute».

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