Tap, il “fronte del no” attacca Emiliano: «Ha una posizione troppo ambigua»

Tap, il “fronte del no” attacca Emiliano: «Ha una posizione troppo ambigua»
di Mauro BORTONE
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Martedì 18 Aprile 2017, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 13:14
Il movimento “No Tap” dice no al concertone del 25 aprile e sposa senza tentennamenti quello del Primo Maggio, a San Foca. Non si spengono le polemiche tra manifestazioni teoricamente gemelle, ma che in pratica vivono un antagonismo profondo, che le differenzierebbe sia nella logica con cui sono state promosse sia nella causa che le animerebbe.
Nel mirino dei “No Tap” c’è l’evento voluto dal governatore Michele Emiliano con l’organizzazione della Fondazione Notte della Taranta, nel giorno della Liberazione d’Italia dal nazi-fascismo: gli attivisti, infatti, evidenziano da giorni un’ambiguità nella linea dei promotori politici (col presidente pugliese in prima linea), che non sembrano voler prendere posizione netta contro il gasdotto ma solo eventualmente sulla diversificazione dell’approdo dell’opera.
Nulla a che vedere, insomma, con il concerto del Primo Maggio, organizzato dal festival “So What” di Melpignano, che, fin dall’appello lanciato sul web per chiedere adesioni artistiche alla battaglia “No Tap” da far confluire in una manifestazione musicale, aveva dichiarato senza indecisioni la contrarietà al gasdotto da non realizzare «né qui né altrove»: un ritornello diventato un mantra identificativo dei “No Tap” e che ha raccolto in poche ore centinaia di adesioni anche da parte di artisti nazionali come Mannarino, Roy Paci, 99 Posse, Sud Sound System, Bandabardò, Lo Stato Sociale, Crifiu, Statuto, Africa Unite (solo per citarne alcuni).
 
«C’è solo un grande concerto No Tap – si legge sulla pagina del movimento - ed é quello del Primo Maggio a San Foca. Nato in maniera spontanea, dal basso, costruito orizzontalmente anche con gli artisti che gratuitamente parteciperanno alla stessa organizzazione, tutti lavoreremo per gridare forte No Tap né qui né altrove».
Il concerto sta prendendo forma, infatti, grazie ad un’operazione di crowfunding, ovvero di autofinanziamento attraverso iniziative specifiche, come la singolare vendita di “santini che proteggono dalla Tap” o di offerte libere di sostegno. Un’iniziativa, dunque, «apartitica», «del popolo» e dei «sindaci schierati apertamente verso un no incondizionato all’opera», come sostengono organizzatori e attivisti: «Che senso ha – si chiedono - un altro concerto molto ambiguo nella sua ideazione, nella sua formula e nella sua proposta?».
I “No Tap” criticano Emiliano per aver da sempre considerato “strategica” l’infrastruttura, nonostante quelle che ritengono «opacità emerse dalle inchieste giornalistiche» e le presunte «forzature nell’iter» che avrebbero portato ai fatti recenti avvenuti nel cantiere di San Basilio: «Chi ha lanciato l’idea dell’altro concerto – spiegano - è lo stesso che non ha avuto il coraggio di ritirare la fantomatica autorizzazione fitosanitaria ed è sempre lo stesso che ha presentato la sospensiva al Tar solo dopo le nostre insistenze. E ancora, è lo stesso che punta al vertice del suo partito (le cui primarie saranno il 30 aprile, dopo soli 5 giorni dal concerto), partito che è tra gli sponsor principali del gasdotto».
«Per lui – aggiungono - l’opera è strategica ed il miglior modo per ottenerla è dividere le popolazioni tra leccesi e brindisini tra leccesi e tarantini, ed ora anche otrantini». Il riferimento va alla questione del Poseidon di Otranto, tornato d’attualità nelle scorse settimane: «Molti dicono “meglio un gasdotto che due”, noi diciamo “meglio nessuno”». Ma dalle accuse non viene risparmiata la Fondazione Notte della Taranta, che in sei anni non ha mai invitato attivisti sul palco di Melpignano a parlare della loro battaglia e, che, anzi, avrebbe imposto ad alcuni artisti «una vera e propria censura nell’esternare la propria contrarietà a Tap». Per questo, la richiesta è che i proponenti del concerto del 25 aprile «facciano un passo indietro» e che la Fondazione «faccia un mea culpa per il passato».
Ma fuori delle polemiche tra concerti, continuano le iniziative del comitato: ieri, nonostante il tempo non sia stato magnanimo, è andata in scena al presidio la pasquetta No Tap dal titolo “San Adriatico da San Basilio proteggici dalla Tap”, con momenti di convivialità all’aperto, dj set, attività per bambini, reading e musica. Oggi, alle 20, in piazza Sandro Pertini, a Melendugno, dibattito pubblico sul tema “Quanto costa la democrazia?”.
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