Tariffe rifiuti, Giliberti attacca il centrosinistra

Tariffe rifiuti, Giliberti attacca il centrosinistra
di Francesca SOZZO
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Lunedì 20 Febbraio 2017, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 16:36
Questione rifiuti. Difficoltà e criticità su cui Mauro Giliberti, candidato sindaco del centrodestra, incalza i candidati sindaco Carlo Salvemini e Alessandro Delli Noci. E, soprattutto, accusa la Regione Puglia di centrosinistra, responsabile, a suo dire, di una «politica fallimentare» con il governatore Nichi Vendola prima e
con Michele Emiliano poi. E così, dopo una settimana di polemiche sui tagli dell’acqua di Acquedotto Pugliese alle famiglie degli alloggi popolari, si apre un altro fronte di polemiche. Un altro capitolo dello scontro elettorale.

La vicenda rifiuti, questa svolta, che rischia di abbattersi sui Comuni con una stangata da 25 milioni legata all’adeguamento delle tariffe per la gestione dell’impianto della “Progetto Ambiente”. Nodo passato dal Consiglio di Stato su cui il candidato del centrodestra getta benzina sul fuoco nel quadro della campagna elettorale delle Comunali. E il riferimento è alla «politica fallimentare» in tema di rifiuti su cui Giliberti, come si legge in un comunicato, vuole conoscere il pensiero dei suoi avversari, anzi «dei candidati del centrosinistra».

Si parla di «scelte che ora rischiano di mandare al collasso tutti i Comuni pugliesi tra cui Lecce, con conseguenze ambientali ed economiche disastrose. I contratti capestro firmati nel 2006 per il trattamento dei rifiuti, sia per la biostabilizzazione, sia per la produzione di Cdr (Combustibile derivato da rifiuti) hanno, in pratica, affidato il monopolio al gruppo Cogeam controllato per il 51% dal colosso Marcegaglia, lasciando ai Comuni l’onere del pagamento di tariffe incontrollabili che ricadono pesantemente sulle tasche dei cittadini. Secondo l’interpretazione data, infatti, dal Tar di Lecce e poi confermata dal Consiglio di Stato, i costi del trattamento dei rifiuti si sono quasi raddoppiati nel giro di un quinquennio - spiega Giliberti - passando per esempio a Lecce, per il solo impianto di Cdr, da 72 a 112 euro a tonnellata, costi a cui bisogna aggiungere l’Iva».

Un danno, per il candidato del centrodestra, «amplificato dalla gestione Emiliano che, con l’abolizione degli Ato, ha di fatto attribuito ogni potere decisionale unicamente ad una agenzia regionale, privando i Comuni di ogni possibilità di controllo e di intervento».

Da qui, appunto, le domande: «Cosa ne pensa Salvemini? E come si pone di fronte a questa debacle che sta mettendo in ginocchio i Comuni e in seria difficoltà i cittadini a cui spetta il pagamento di una Tari sempre più gravosa? E cosa ne pensa il candidato dell’Udc, quindi sostenuto da un pezzo del Governo regionale?».
Intanto, a San Cataldo, sempre più oggetto di discussione della campagna elettorale, Mauro Della Valle, candidato del Movimento Regione Salento al Consiglio comunale, ha inaugurato il suo comitato “Spazio al Mare” nella piazzetta del bar Royal. «Un punto di incontro per chiunque ha nel cuore il mare, la natura, il paesaggio»: questo il messaggio.

Dalle fila del centrosinistra, nel frattempo, Carlo Salvemini difende il lavoro di tanti che hanno deciso di scendere in campo con lui. Nella lista del Pd non ci saranno i big - i rappresentanti istituzionali a Roma e a Bari - ma il candidato sindaco va oltre e prova a tirare le somme in questi giorni cruciali.
«É big chiunque è disposto a spendersi con me in questa sfida - scrive Salvemini su Facebook - è big chi ha già risposto all’appello alla candidatura nelle liste civiche che mi sostengono. É big chi ha compreso che stavolta tutto è possibile e concretamente si impegna a raggiungere l’obiettivo. Io mi sto spendendo senza calcoli. Con me tantissime persone, anche alla prima esperienza, che per il loro coraggio io considero big».
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