Tap, il ministero al prefetto di Lecce: «Ulivi da espiantare? Non c'è alcun impedimento»

Tap, il ministero al prefetto di Lecce: «Ulivi da espiantare? Non c'è alcun impedimento»
di Francesco G. GIOFFREDI
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Martedì 28 Marzo 2017, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 16:08

Il vero rebus, ora, è essenzialmente uno: cosa farà il prefetto Claudio Palomba? Proverà a placare gli animi di sindaci e comunità locali e comunicherà a Tap che può procedere con l’espianto degli altri 178 ulivi? Oppure batterà altri sentieri per approfondire il complesso dedalo autorizzativo? Un dato è certo: come anticipato da "Quotidiano" oggi in edicola, il ministero dell’Ambiente ha risposto ieri a dubbi e sollecitazioni del prefetto, ribadendo quanto già comunicato dieci giorni fa alla Regione. Per quanto di competenza ministeriale, è scritto nella lettera, Tap ha le carte in regola per procedere con l’espianto degli ulivi. E cioè: la prescrizione A.44 in seno alla Via (quella attorno a cui gravita tutto l’affaire ulivi) risulta ottemperata; e lo spostamento degli alberi ricade sotto l’ombrello della “fase 0”, pertanto non incide sull’eventuale assoggettabilità a Via del progetto del microtunnel.
La lettera, a firma del direttore generale del ministero, arriva quasi contestualmente alla sentenza del Consiglio di Stato (di cui parliamo a pagina 2). Da Roma ricordano soprattutto il fitto carteggio con la Regione di questi mesi: il 25 novembre scorso il ministero annunciava di «poter confermare l’esistenza di tutti i presupposti per dichiarare soddisfatte le condizioni di cui alla prescrizione A.44», non riscontrando così ostacoli a procedere «in aderenza a quanto previsto nel piano esaminato dalla Regione e valutato dagli organismi tecnici regionali a ciò deputati». Il punto di snodo è però la lettera di dieci giorni fa, quella in cui si ricordava nell’ordine che: la prescrizione A.44 risulterebbe ottemperata; la Regione avrebbe «esercitato le proprie prerogative»; la “fase 0” «è conclusa» e Tap «può dare corso alle attività previste, a condizione che siano acquisiti gli eventuali ed ulteriori titoli autorizzativi necessari ai sensi della normativa vigente»; il Servizio provinciale agricoltura della Regione ha «autorizzato la rimozione dei 211 ulivi»; e la procedura di assoggettabilità a Via del microtunnel «appartiene a una fase successiva e distinta rispetto alla “fase 0”».
Nella sua lettera, il prefetto poneva però l’accento su un inciso da chiarire e approfondire: cosa si intende per «eventuali e ulteriori titoli autorizzativi necessari»? Il ministero spiega allora che «le attività di questa amministrazione» sono limitate alla «verifica della sussistenza delle condizioni poste nei propri provvedimenti» e la valutazione d’impatto ambientale pur se vincolante «non ha natura autorizzatoria». Azzardando la deduzione: la Regione, per la propria parte, dovrebbe rilasciare l’ok allo spostamento degli ulivi tramite Osservatorio fitosanitario regionale e Servizio provinciale agricoltura: due placet che Tap, carte alla mano, ritiene di avere nel cassetto già da tempo.
La nota ministeriale indirizzata alla Regione circa dieci giorni fa è oltretutto oggetto di potenziale impugnazione: così sancisce una mozione approvata in Consiglio regionale, e così ribadisce il prefetto nella lettera al dicastero dell’Ambiente. Dovrebbe essere l’Avvocatura regionale a valutare un’eventuale impugnazione, ma al momento a Roma non risulta alcunché: il ministero precisa anche questo al prefetto, nella risposta inviata ieri.
Si riavvolge così il nastro al quesito iniziale: cosa succede ora? Tap attende in posizione di surplace il nuovo via libera del prefetto per riattivare a pieno regime il cantiere ed espiantare gli altri 178 ulivi (33 sono già nel sito di stoccaggio).

La prossima mossa sulla scacchiera spetta così a Palomba. Continui saranno i contatti, in queste ore, tra la Prefettura e i sindaci del territorio (per monitorare impatto e peso di una controreazione) e tra la Prefettura e la Regione, che ha ancora in mano qualche filo da tirare.

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