Un leccese tra i 28 firemen della Legione straniera

Un leccese tra i 28 firemen della Legione straniera
di Claudio TADICINI
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Lunedì 4 Settembre 2017, 19:29
Fa parte di una ristretta e selezionata élite di specialisti provenienti da varie nazioni, che operano in ogni angolo della Terra nei più complessi scenari bellici e nei posti colpiti dalle più grandi catastrofi naturali – come tsunami e terremoti - prestando il loro fondamentale contribuito nelle difficoltose operazioni di soccorso. E formando ed addestrando in loco i pompieri delle varie zone del pianeta in cui vengono chiamati, affinché questi ultimi possano affrontare da soli le situazioni più complicate.
C’è anche il 33enne leccese Francesco Giannone - polivalente soccorritore che in passato ha collaborato con la Guardia Costiera ed il Suem 118 mare - tra i ventotto componenti del “FRDP - Fire Rescue Development Program”, noto anche come la “Legione straniera dei vigili del fuoco”.
A dispetto del nome che farebbe pensare ad un gruppo di “mercenari”, tuttavia, si tratta di un’organizzazione non governativa no profit, che opera sotto l’egida delle Nazioni Unite (di cui è anche consulente del Consiglio economico e sociale), fondata e diretta dal “superpompiere” italoamericano Robert Triozzi, ex ufficiale dei vigili del fuoco del sobborgo newyorkese di Harrison nonché comandante dei vigili del fuoco dell’Onu, noto in tutto il mondo per il suo coraggio e la sua abnegazione al servizio delle popolazioni in difficoltà.
Domare le fiamme, addestrare uomini, salvare vite umane: è questa la missione che i ventotto “legionari”, selezionati tra migliaia di pretendenti per le loro specifiche abilità, svolgono da anni nei luoghi più devastati e funestati da conflitti bellici o grandi calamità naturali, come accaduto in Kosovo, in Iraq, ad Haiti e in Giappone.
Non solo salvataggi, ma anche addestramento e formazione. Triozzi, Giannone e compagni, infatti, si occupano anche di creare, riorganizzare ed istruire sul posto i vigili del fuoco delle varie nazioni in cui intervengono - Montenegro, Bahamas, Libano, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Iraq e Spagna – fornendo ai pompieri locali, grazie alla loro esperienza internazionale, fondamenti, addestramento ed attrezzatura idonea ad affrontare ogni tipo di pericolo con gli strumenti adatti. Come accaduto nei giorni scorsi anche in Croazia nel corso dell’ultima missione formativa, durante la quale sono stati donati cinque “autoprotettori” (sostanzialmente dei respiratori, recuperati perché in disuso dal World Food Programme dell’Onu, il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite), che i soccorritori croati indosseranno durante gli incendi di grosse dimensioni, in modo da salvaguardare la loro stessa vita.
Tra i ventotto specialisti che fanno parte della “Legione straniera dei vigili del fuoco” - che da quest’anno ha siglato anche un protocollo d’intesa con l’Insfo (Istituto nazionale superiore formazione operativa) della Protezione Civile - oltre a Triozzi ed al salentino Giannone, il “dream team” è composto da altri tre italiani nonché da spagnoli, sudafricani, australiani, tedeschi, inglesi, canadesi, americani, olandesi, bosniaci, scozzesi, kosovari, cileni, portoghesi e svizzeri
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