Vaccini, ridotti quelli obbligatori ma aumentano il caos e le file

Vaccini, ridotti quelli obbligatori ma aumentano il caos e le file
di Maddalena MONGIÒ
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Mercoledì 12 Luglio 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 12:41
Code, code, code e telefono muto. Questo lamentano le mamme e i papà che vogliono mettersi in regola vaccinando i bimbi prima dell’inizio della scuola. Già all’atto della pubblicazione del decreto legge, in queste ore in discussione al Senato e mentre il Governo esamina la possibilità di porre la fiducia, era scattata la corsa alla vaccinazione “ora e subito” che aveva generato il corto circuito negli uffici vaccinazione della Asl di Lecce e la situazione non è migliorata: il super carico di lavoro continua e, contestualmente, aumenta la frustrazione di chi vorrebbe perdere meno tempo per essere in regola con la legge.
La ministra Beatrice Lorenzin ha parlato di una fase transitoria per il 2017: ci sarà tempo fino al 10 settembre per fare la richiesta di vaccinazione per il proprio figlio o figlia e sino al 10 marzo è stato fissato il termine per presentare la documentazione. Ma “chi ha tempo non aspetti tempo”, così i genitori pressano per avere la sospirata prenotazione non senza mugugni perché, pur potendo fare la prenotazione telefonica, in realtà non c’è nessuno che risponda.
Storia di un sovraffollamento annunciato visto che la platea dei bambini da vaccinare è aumentata, ma non è stato – di pari passo – impiegato un maggior numero di addetti al servizio. «Il decreto è a costo zero – afferma Alberto Fedele, direttore del Servizio di igiene e sanità pubblica della Asl di Lecce – quindi dobbiamo fronteggiare una platea maggiore di bambini da vaccinare, con lo stesso numero di risorse umane. Per questo chi si è stato distratto e non ha seguito il calendario vaccinale, oggi non deve avere fretta. L’importante è che si inserisca nel percorso».
Va detto che l’ansia dei genitori è cresciuta anche sulla spinta di un decreto legge particolarmente severo, al punto da ipotizzare inizialmente la perdita della potestà genitoriale per chi non si fosse messo in regola. Ipotesi poi naufragata in Commissione Igiene e Sanità del Senato che ha vagliato il testo di conversione in legge del decreto sui vaccini, prima del passaggio in Aula a Palazzo Madama.
 
Ieri pomeriggio è iniziata la discussione generale e il Governo attenderà di conoscere l’esito della raccolta firme di Lega e Si per il voto segreto sul provvedimento, prima di decidere se porre o meno la fiducia. A mettere carne al fuoco anche un altro emendamento che vorrebbe allargare l’obbligo di vaccinazione anche agli operatori sanitari, socio-sanitari e scolastici, ma servirà, per questo, una adeguata copertura finanziaria, al momento assente, e il parere della Commissione Bilancio.
Intanto è sceso il numero di vaccinazioni obbligatorie (da 12 a 10) per effetto dello stralcio della vaccinazione anti-meningococco B e C che rimangono tra quelle consigliate dalle Asl insieme all’anti-pneumococco e anti-rotavirus. L’obbligo, quindi, riguarderà: polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, anti-Haemophilus influenzae di tipo B, morbillo, parotite, rosolia e varicella.
Certo suona contraddittoria una legge, quando sarà approvata, che obbliga alla vaccinazione e poi mette tutti in pace con la coscienza per il solo fatto di aver prenotato. Asl e scuole, e non solo nel Salento, stanno a guardare perché anche a volersi organizzare devono essere chiari i contorni del chi fa cosa. Ma sulla necessità di aumentare la soglia dei vaccinati, a protezione anche di chi non può farlo, è il tema forte che guida questa legge. E il direttore Fedele ricorda: «La distinzione tra vaccinazioni obbligatorie e altre consigliate ha trasmesso un messaggio che è stato percepito come se ci fosse una distinzione tra vaccinazioni utili e non utili, ma così non è. Dal 1992 sono obbligatorie le vaccinazioni contro epatite B, difterite, polio, tetano. Si è pensato che i cittadini potessero comprendere l’utilità della vaccinazione senza forzare con l’obbligo ed è andato tutto bene fino a quando false notizie non hanno determinato paure irrazionali che stanno determinando un calo progressivo dei vaccinati, con tutto il rischio che questo
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