Lecce e l'isola pedonale
una sfida da non perdere

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Mercoledì 10 Gennaio 2018, 19:24 - Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 20:21
Caro direttore,

ho seguito su Quotidiano le forti polemiche e le durissime critiche di una parte dei commercianti contro il “piano traffico” sperimentato a Lecce nei weekend con lo stop alle auto in centro. Non essendo residente a Lecce, ho avuto, invece, modo di apprezzare notevolmente il servizio di parcheggio e autobus gratuiti messi a disposizione per decongestionare il traffico cittadino (così come anche accaduto lo scorso anno). 

E, come dicevo, l’ho trovato utile e comodo. Mi sono recato a Lecce più volte, nei fine settimana della maxi-isola pedonale, proprio “attratto” da tale servizio: arrivando dalla tangenziale (essendo di Galatone), ho parcheggiato immediatamente nel parcheggio di interscambio del Foro Boario. L’autobus (linea rossa) è arrivato velocemente e in appena 10 minuti mi ha comodamente “portato” direttamente in via Costa, nei pressi di via Trinchese, a metà strada tra Piazza Sant’Oronzo e Piazza Mazzini. Più comodo di così! Posso assicurare che se tale servizio non ci fosse stato, avrei senza dubbio “dirottato” il mio shopping verso i centri commerciali e non di certo nei negozi del centro. 

A riprova di ciò, quando il “piano traffico” con lo stop alle auto in centro è terminato, ho girato con l’auto in lungo e in largo per trovare un parcheggio: neanche a chilometri di distanza si trovava un posto libero. Esausto, ho deciso di proseguire per l’Ipercoop…e mi dispiace per i negozianti del centro leccese. In definitiva ciò che auspico è che tale, utilissimo, servizio, venga esteso ad ulteriori periodi dell’anno e non soltanto per un mese. E a proposito di posti auto, soprattutto spero che sia apra al più presto il parcheggio dell’ex Enel in Viale De Pietro, da troppo tempo inattivo: essendo io avvocato, troverei comodissimo raggiungere in pochi minuti sia il tribunale penale e sia il tribunale civile di via Brenta (purtroppo, la mattina, anche il Foro Boario è stracolmo). Per concludere: al netto dei miglioramenti e dei correttivi necessari per raggiungere un giusto equilibrio tra esigenze degli esercenti e degli avventori, a mio modo di vedere la strada intrapresa è senza dubbio quella giusta e spero vivamente che nuove iniziative in tal senso non tardino a riproporsi.

Alessandro D’Oria

(Galatone)





Gentile Alessandro,

non c'è dubbio che la strada intrapresa sia quella giusta. La mobilità sostenibile è la principale sfida che le grandi e le piccole città dovranno affrontare nei prossimi anni. E la tutela dei centri storici, in particolare quelli di particolare pregio e di grande attrazione turistica, è diventata una pre-condizione di sviluppo. Bisogna ammettere che Lecce, rispetto alle metropoli europee e alle aree urbane italiane grandi e piccole, viaggia con molti anni di ritardo. Basti pensare che fino a qualche mese fa, il centro storico, di cui si decantano le lodi in ogni occasione e che in molti vorrebbero candidare a patrimonio dell'Unesco, era invaso da auto in movimento e in sosta, con i pedoni (spesso turisti) costretti a zigzagare tra le lamiere e con le più belle piazzette ridotte a caotici parcheggi. Non solo. A Lecce il trasporto pubblico è stato per troppo tempo penalizzato, sono state compiute scelte azzardate e rivelatesi fallimentari come il filobus, non è mai stato messo in campo un serio piano per la costruzione di parcheggi all'esterno dei viali, collegati al centro con bus e navette. Questo colpevole ritardo va colmato. Ma bisogna evitare di procedere a strattonate e con piani frettolosi. Il disincentivo all'uso delle auto va conquistato con provvedimenti progressivi, la pedonalizzazione di tutto il centro è un obiettivo da raggiungere a tappe. E' necessario coinvolgere, dialogare, convincere. Non imporre dall'alto. Ed è necessario correggere, modificare, cambiare laddove è giusto farlo. Gli stessi commercianti non sono più un fronte compatto per il no alla pedonalizzazione: comincia a farsi largo l'idea che a beneficiare di un centro storico sempre più vivibile e sostenibile siano, innanzitutto, le attività commerciali. Su questo bisogna insistere. Oltre che sul potenziamento dei servizi all'esterno della maxi-isola. Lei dice, sulla base di una testimonianza diretta, che il servizio navette e bus ha funzionato nei giorni della maxi-isola. Bene, si può fare ancora meglio.
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