Salentini, da turista vi dico: amate di più la vostra terra

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Lunedì 26 Febbraio 2018, 20:20 - Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 19:09
Caro direttore,

vorrei rivolgermi, tramite lei e il suo giornale che ogni giorno sfoglio nell'edizione digitale, ai pugliesi e ai salentini per dire quanto sia bella ma anche impossibile la meravigliosa Puglia. Io la conosco da turista (vivo a Milano), la trovo sempre stupenda; una terra cosparsa di gioielli paesaggistici e storici, bella gente ma... Ma perché buttare questa ricchezza, perché farne scempio, perché lasciare degradare ciò che tutto il mondo vorrebbe avere? Per il misero potere di qualcuno, per la fugace ricchezza di questo o quell' imprenditore?

Ma dai!!! non si può. Sono stato in Salento la scorsa estate, a Santa Cesarea Terme, ero a poche decine di metri dalla meravigliosa spiaggia di porto Miggiano. Mi chiedo come si fa a stuprare così la bellezza, come si fa a rimanere indifferenti allo scempio e al degrado.

Vedere i resort e quelle belle piscine (con quel parcheggio a metà ..) come un brutto tatuaggio su una splendida creatura. Non che ritenga che i resort o le piscine non vadano fatte ...anzi il turista le apprezza, ma non devono violentare il paesaggio  e non devono andare a discapito di opere pubbliche di manutenzione... se così è successo da quanto ho potuto leggere. Non poter godere di quella splendida caletta è proprio dura da accettare, però ci andavano tutti fino all'incidente del 28 luglio poi da allora tutto chiuso. Turisti vicini e lontani ... a casa!!!

Ho girato da Porto Cesareo a Torre Dell'Orso percorrendo la costa e anche molti tragitti interni, ovunque paesaggi meravigliosi, bella gente ma anche deturpazioni che mi hanno stretto il cuore. Le bellissime Dune di Porto Cesareo mutilate dall'abusivismo: erano circa vent'anni che non ci tornavo, che dolore. Perché?  A Torre dell'Orso, forse una delle località rimaste "quasi" come un tempo, ho visto un po' di incuria  forse conseguenza di una  pesante urbanizzazione. 

Ovunque lungo la costa meraviglie e laceranti ferite da abuso o incuria. Perché? Avendo cura del dono che avete, potreste prosperare con i vostri prodotti agroalimentari, il turismo, la cultura, l'arte.

Salentini, pugliesi... persone che ho conosciuto e del quale ho un ottimo ricordo, non buttate via i vostri gioielli, fate in modo che i vostri figli, i vostri nipoti possano godere di ciò che i vostri padri  hanno lasciato.

Massimo L.

(Milano)



Caro Massimo, ho poco da aggiungere alla sua accorata lettera che è, insieme, un atto d'amore verso la nostra terra e un monito ai suoi abitanti, oltre che ai suoi governanti. Ha ragione: le coste pugliesi e, in particolare, quelle salentine sono state per troppi anni deturpate e aggredite dall'abusivismo edilizio. Sotto gli occhi colpevolmente chiusi, se non complici, degli amministratori locali. Da qualche anno, sta maturando una maggiore consapevolezza nel considerare il territorio, e le sue bellezze, come la principale risorsa per lo sviluppo locale e per consentire ai giovani di trovare lavoro nella terra in cui sono nati. E qualche risultato si vede. Ma le ferite del passato, purtroppo, restano. Andrebbero risanate con un grande piano di recupero e di riqualificazione delle coste, anche attraverso un coraggioso e impopolare intervento di “rottamazione” delle brutture e degli scempi fin qui consentiti. Per realizzare una sfida progettuale di tale portata ci sarebbe bisogno di una classe dirigente e di un ceto politico-amministrativo all'altezza. Invece, la Puglia sta diventando il laboratorio politico del “ricorsismo”, trasformato da eccezione a metodo di governo quotidiano. Con il risultato di un “movimentismo immobilista” che non produce soluzioni, ma solo interdizione per ottenere un facile quanto effimero consenso.
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