L'Austria dice no all'ingresso immediato dell'Ucraina nell'Unione europea. Per il ministro degli Esteri Alexander Schallenberg occorre un «metodo diverso», riferisce l'agenzia austriaca Heute. Anche perché ci sono diversi Stati dei Paesi balcanici che stanno percorrendo una «lunga strada verso l'adesione». È il caso della Macedonia del Nord, dell'Albania, della Serbia e del Montenegro: che da oltre dieci anni hanno presentato la domanda per entrare a far parte dell'Europa.
Ucraina, due mesi di guerra: le foto simbolo del conflitto
Austria contro l'ingresso dell'Ucraina in Ue, i motivi
Per Schallenberg «devono esserci anche modelli diversi dalla piena adesione» all'Ue per Kiev. Basterebbe quindi l'ingresso nella zona economica o semplicemente il mantenimento dell'attuale status quo. Occorre inoltre sottolineare come le dichiarazioni del ministro degli Esteri austriaco sono state notate anche in Russia: nell'aggregatore di notizie News.yandex.ru sono diventate una delle notizie più importanti del giorno, con decine di servizi online in tutta il territorio.
La risposta di Kiev: «Delusi»
Dall'Ucraina arriva grande amarezza per le parole di Schallenberg. Oleh Nikolenko, ministro degli Esteri ucraino, ha dichiarato la propria «delusione» per quanto dichiarato dal suo omologo.
Il cancelliere austriaco Nehammer a Mosca da Putin: 75 minuti di colloquio «non amichevole»
Le parole di Ursula von der Leyen
La posizione austriaca va contro le ultime parole della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sull'ingresso di Kiev nell'Unione Europea. «Ci appartengono. Li vogliamo dentro», sottolineava a fine febbraio. Mentre a inizio aprile la presidente era stata in visita in Ucraina per vedere alcuni dei posti più colpiti dagli attacchi russi e nell'occasione aveva incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a cui aveva consegnato un questionario utile per avviare il procedimento di richiesta dell’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea.