L'Ucraina, l'Europa e la Nato hanno ufficialmente un nuovo alleato nella guerra contro Putin. Il Giappone ha rotto la sua neutralità trentennale e ha deciso di tornare centrale nello scacchiere geopolitico mondiale. Con una decisione senza precedenti, Tokyo invierà equipaggiamento non letale a Kiev, per favorire la difesa di un Paese «sotto attacco armato».
Nei giorni scorsi il primo ministro Kishida aveva annunciato la volontà di ricevere rifugiati, per «rispondere alla crisi umanitaria».
Il dualismo con la Russia torna forte
Nel 2014, dopo la crisi di Crimea, la risposta del Giappone era stata tiepida. Per questo motivo, Vladimir Putin non si aspettava questa presa di posizione contro la guerra cominciata il 24 febbraio scorso, che sposta il vento che arriva da Oriente. Tokyo spesso è stata oggetto di critiche (come durante la presidenza Trump) da parte degli alleati, per l’indisponibilità a prendere maggiori impegni internazionali.
Ma stavolta la risposta è stata diversa. Torna forte dunque il dualismo con la Russia, nemica durante la seconda guerra mondiale, e che negli ultimi mesi aveva fatto innervosire Tokyo con alcune operazioni militari nel Pacifico. Probabilmente, la risposta forte sul conflitto, è servita anche a mandare un segnale alla Cina, che continua ad allargare l'influenza da quella parte del mondo e potrebbe pensare in futuro a un'operazione militare simile a quella della Russia.
🇯🇵#Japan has decided to give #Ukraine body armor, helmets, medicines and other aid, said Ukrainian Ambassador to Japan Sergei Korsunsky.
— NEXTA (@nexta_tv) March 8, 2022
Gli aiuti all'Ucraina
Il Giappone è la terza economia mondiale. Soprattutto da questo punto di vista, è chiaro come possa incidere in maniera importante sul conflitto, tagliando parte dei rapporti economici con Mosca, intoccabili solo fino a pochi mesi fa. Per il ministro della Difesa, Nobuo Kishi, il Giappone assicurerà all'Ucraina «quanto più supporto possibile» e «la fornitura rientra negli sforzi per portare pace e sicurezza nel mondo» in linea con la Costituzione del Paese. Per alcuni, il pacifismo costituzionale è ormai una formalità. E nelle scorse ore Tokyo ha imposto ulteriori sanzioni contro Russia e Bielorussia, congelando i beni di 32 funzionari e oligarchi russi e bielorussi.