Il piccolo Gabriele, 8 anni,
​si risveglia solo al mondo

Il piccolo Gabriele, 8 anni, si risveglia solo al mondo
di Raffaella Troili
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Venerdì 26 Agosto 2016, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 11:28
AMATRICE Non funzionava così, che l'inferno arriva nelle case dei nonni, quelle fatte di more e di stelle, di estati spensierate nel paesino a poca distanza da Roma. Il terremoto dei bambini in vacanza vede vittime giovanissime e orfani. Famiglie distrutte, dimezzate, come quella di Gianluca Pedicone e la moglie Letizia Francis. Con loro sotto le macerie a Gallinaro, piccola frazione di Amatrice, è rimasta Martina, 10 anni, l'hanno ritrovata molto più tardi, anche lei senza vita, dopo ore e ore di ricerche. Gabriele, 8 anni, uno scricciolo timido e delicato, si è risvegliato solo al mondo, il cielo sulla testa, «il tetto crollato», ha raccontato. E' riuscito a uscire, sentiva gridare, era buio e lui era confuso, nell'agitazione generale nessuno si è accorto di lui, che ha vagato per il paese smarrito, impensierito, fino a quando un amico della famiglia non l'ha notato, riconosciuto: «Ma non è il figlio dei Pedicone?».

IL CHIERICHETTO
Ora uno zio è venuto a prenderlo, l'ha riportato a Roma, all'Appio Latino, gli hanno consigliato di farlo ritornare a casa, tra i suoi giochi, i suoi amici, le sue abitudini. Già troppo ha visto e troppo dovrà affrontare il bambino che vagava per Gallinaro l'altra notte. Non sa ancora che la sua famiglia non c'è più. Frequentavano la parrocchia San Giovanni Battista de Rossi, lui piccolissimo chierichetto, la sorella Martina ostiera. La bambina assieme alla mamma, insegnante di letteratura spagnola al liceo Pirelli, recitava anche nel teatro della chiesa, era una ragazzina molto creativa, fantasiosa, brava a scuola. Il papà lavorava in un ufficio di recupero crediti del centro. I familiari che l'hanno portato via dall'inferno di Amatrice, per ora gli hanno nascosto la verità, non trovano le parole, forse è meglio così. «Come si può spiegare a un bambino quello che è successo quando è un dramma così grande?», si chiede un amico. «Dovevano venire a prendersi un caffè da me, a casa ad Amatrice», ricorda un altro.

Il parroco don Mario invita a pregare la comunità, Martina aveva fatto la comunione quest'anno, «siete volati in cielo in una notte d'estate, lasciandoci un angelo. Aiutateci ad accudirlo al meglio», scrivono sul gruppo Facebook del Teatro De Rossi gli amici. L'angelo rimasto in terra è il piccolino rimasto illeso, aveva una famiglia splendida, erano andati ad Amatrice per chiudere le vacanze in bellezza, tra feste di paese e amici.
Invece è arrivato l'inferno, ha risparmiato solo il piccolo Gabriele, già così educato, composto, riservato, diffidente.

GLI ORFANI
Come è rimasto solo Alessandro, 11 anni, la mamma e il papà sono rimasti sotto le macerie, Fabio Graziani, geometra e AureliaDaogaru, vice presidente dell'Associazione Arvas. Il ragazzino è salvo, ricoverato in un ospedale di Roma, chi lo accudisce chiede per lui giocattoli e vestiti. Cose materiali, perché davanti a una tragedia qualsiasi adulto si troverebbe impreparato. Una cortina di finta allegria e pseudonormalità, che per qualche giorno tiene i piccoli lontani dalla realtà. Non può permettersela la mamma di Ludovica e Leonardo che ha perso il marito Ezio Tulli, poliziotto di Nettuno e i figli. Anche loro erano nella casa dei nonni, quella dove si viene coccolati più del lecito, dove si è al sicuro anche dai rimproveri.