Bagni a pagamento (50 centesimi) ma con più servizi: distributori automatici, merchandising, pulizia e vigilanza contro i vandali. L'amministrazione Salvemini ha deciso di mettere a bando la gestione dei servizi igienici pubblici presenti in città.
Il provvedimento, la cui proposta è stata discussa giovedì mattina in commissione Ambiente presieduta da Giovanni Occhineri, è stato pensato dal Comune per permettere a turisti e leccesi, di usufruire del servizio senza disagi e migliorando l'offerta in termini qualitativi e di sicurezza. Ora il Consiglio Comunale ha approvato l'affidamento in concessione.
I bagni dislocati in città
A oggi sono 11 i bagni pubblici presenti in città: Palasport - Piazza Palio; quattro nella zona del mercato di Settelacquare, Villa Comunale, mercato Porta Rudiae, mercato Santa Rosa, viale Marconi (nei pressi della fontana dell'Armonia), via della Cartapesta (a due passi dal Teatro romano) e nell'area del mercato bisettimanale (viale Roma). Servizi igienici che, molto spesso, sono chiusi o mal funzionanti. «Attualmente il servizio di apertura, chiusura, pulizia e disinfezione dei bagni pubblici in sede fissa è gestito sulla base di un appalto in scadenza a giugno ha spiegato l'assessora all'Ambiente Angela Valli -. Al fine di valorizzarne la funzione garantendo un servizio adeguato a cittadini e turisti, l'amministrazione intende modificarne la modalità di gestione utilizzando lo strumento della concessione nel rispetto dei criteri ambientali minimi».
Il bando
Cosa prevederà la procedura di gara? L'onere economico sarà in capo al concessionario: pulizia, manutenzione ordinaria e straordinaria, ma anche attività di presidio custodia. L’affidatario potrà sfruttare economicamente l’accesso ai bagni (con accesso a pagamento) ma saranno concesse altre iniziative economiche che possono articolarsi in servizi aggiuntivi come la vendita mediante distributori automatici di acqua, prodotti per l’igiene personale (come fazzoletti, gel igienizzanti per le mani, spazzolini, rasoi) e prodotti per la prima infanzia come salviette umidificate e pannolini. Prevista anche elettronica di consumo, come auricolari e power bank per la ricarica dei cellulari, e la vendita di oggetti di merchandising (sulla base di apposita autorizzazione rilasciata dalla dell'amministrazione).