Da Emiliano meno annunci e più fatti

di Nicolino STICCHI
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Mercoledì 8 Febbraio 2017, 17:42
È da tempo ormai che quasi tutte le forze politiche, di centro, di destra, di sinistra e movimenti vari, che, a fronte di una disoccupazione giovanile che supera il 40%, si affannano ad indicare, come soluzione per contenere il disagio sociale e il rischio di marginalità, proposte, quali: il reddito di dignità, di cittadinanza, di solidarietà, di inclusione ed altre forme assistenziali.
La Regione Puglia non ha voluto essere di meno su questa linea ed ha istituito il “Reddito di Dignità”, come strumento di contrasto alla povertà assoluta e di supporto a un percorso di inserimento sociale e lavorativo, attraverso la partecipazione a un tirocinio di orientamento e formativo o ad altro progetto di sussidiarietà.
Per rendere poi attuativo il progetto, ha emanato avviso pubblico per la presentazione di manifestazioni di interesse a Progetti di inclusione per il Reddito di Dignità in Ambiti territoriali sociali, prevedendo, tra i soggetti che possono promuovere tirocini formativi, le Società Cooperative e non anche le Cooperative di Comunità, come sarebbe stato naturale, considerato il ruolo sociale che queste cooperative svolgono sul territorio.
Personalmente ritengo, al di là dei risultati che il progetto di inclusione potrà raggiungere, che non sia questa la strada per aiutare i giovani ad uscire dall’emarginazione. I giovani non vogliono sussidi che mortificano la loro dignità, vogliono entrare nel mondo del lavoro a testa alta, vogliono misure che consentano l’accesso al credito per intraprendere iniziative da poter mettere a frutto le competenze acquisite nel corso degli studi, vogliono che le Regioni mantengano gli impegni assunti nel sostenere iniziative come le cooperative di comunità che potrebbero favorire la crescita sociale ed economica di una comunità, vogliono che le Regioni, nel settore della sostenibilità ambientale (efficienza energetica, rilancio delle fonti rinnovabili per autoconsumo) intervengano, non solo a favore delle grandi imprese, ma anche a sostegno delle fasce deboli della società, perché solo così si possono creare opportunità diffuse di lavoro per operai e professionisti e crescita economica locale.
Ricordo al presidente Emiliano che in un suo recente intervento in Consiglio regionale, imperniato sui contenuti del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2017, riferì, a chi gli contestava il venir meno ad alcuni impegni, che le contestazioni vanno fatte tenendo il programma presente e che, se alcune cose non sono realizzate, vanno sollecitate.
Ebbene, come responsabile di una Cooperativa di Comunità, nata con tanti sacrifici e tenendo sempre presente il bene comune e quello di tanti giovani che hanno creduto nel progetto e nella legge regionale Puglia 23 del maggio 2014, ricordo al presidente Emiliano che più volte è stato sollecitato, direttamente e anche a mezzo di alcuni suoi assessori, un intervento di completamento dell’iter legislativo della legge e di utilizzo dei 500.000 euro previsti nel bilancio 2016 a favore di dette cooperative.
Ora chiedo: che fine hanno fatto i 500.000 euro previsti? C’è ancora possibilità che possano essere utilizzati a breve?
A queste domande e alle comunicazioni che vengono inviate per iscritto, occorre dare risposta se si vuole essere coerenti con gli atti disposti e con le dichiarazioni rilasciate.
E, a proposito di interventi da parte della Regione, è necessario, per evitare il perseverare del degrado ambientale in cui versano numerose strade della provincia di Lecce per la presenza di vere e proprie discariche di rifiuti a cielo aperto nelle aree di sosta, che il governo regionale - al quale competono programmazione e indirizzi per una corretta gestione dei rifiuti e per la tutela dell’ambiente - si faccia carico, con gli enti territoriali responsabili, di affrontare seriamente il tema dello smaltimento irregolare.
È vero che la legge prevede che spetta agli enti proprietari e ai loro concessionari provvedere a manutenzione, gestione e pulizia delle strade pubbliche, comprese le piazzole di sosta, prevedendo o segnalando qualsiasi situazione di pericolo o di insidia, ma questo, come si vede, non è sufficiente, come non sono stati sufficienti i vari tavoli tecnici attivati dalla Prefettura a seguito di segnalazioni varie, considerato che ad oggi non hanno dato risultati tangibili.
Pertanto è necessario che il Governo regionale si faccia carico di intervenire e disciplinare questa materia, valutando la possibilità di far rientrare nella delibera n. 6 del 12 gennaio 2017 “Linee guida per la rimozione del deposito incontrollato di rifiuti” tutte le tipologie di abbandono di rifiuti a cielo aperto, anche se alcune di esse non rientrano nella definizione di discarica abusiva.
Non è possibile investire ingenti risorse per promuovere a fini turistici la Puglia ed il Salento e poi assistere all’indifferenza generale davanti a tale degrado. Eppure su queste strade ci passano, non solo i cittadini comuni, che, anzi, spesso sentono il bisogno di denunciare lo sconcio che è sotto gli occhi di tutti, ma passano uomini delle istituzioni, forze dell’ordine e mai nessuno sente il dovere di attivare procedure e strategie urgenti per la risoluzione del problema. Si faccia carico Emiliano di questi problemi e non si limiti a semplici dichiarazioni di impegno, che, ad oggi, non hanno prodotto effetto alcuno.
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