Gelmini: «Con lui il voto sarebbe andato diversamente per il futuro governo però non cambia nulla»

Gelmini: «Con lui il voto sarebbe andato diversamente per il futuro governo però non cambia nulla»
di Barbara Acquaviti
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Domenica 13 Maggio 2018, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 09:23
Assicurano che la “linea” rispetto al nascituro governo giallo-verde non cambia. Ma nel loro umore, nelle loro speranze - e anche nei loro calcoli- in realtà, tutto è cambiato. Per i parlamentari di Forza Italia la notizia della riabilitazione di Silvio Berlusconi è come acqua da bere per gli assetati. 

I GIORNI PIÙ DIFFICILI
Nei giorni più difficili, quelli che hanno preceduto la scelta di consentire la nascita di un esecutivo tra l’alleato leghista e i grillini, la capogruppo alla Camera, Maria Stella Gelmini, è riuscita a tenere unito un gruppo che rischiava di spaccarsi in due: «Credo che poche forze politiche avrebbero retto all’incandidabilita del proprio leader, questo ci ha penalizzato». 
Avrebbero fatto a meno di pagare il biglietto per lo spettacolo della nascita di un governo Lega-M5s, ma tra gli azzurri queste sono ore di soddisfazione. «Per Berlusconi e per tutti noi - spiega Gelmini - è una notizia positiva, il fatto che torni nel pieno dei suoi poteri e candidabile è un estremamente importante anche se non ci ripaga della sofferenza di questi anni».

Cosa cambia adesso rispetto al governo? Gelmini non ha dubbi: «FI resta fermamente all’opposizione», risponde la presidente dei deputati azzurri. C’è anche un po’ di strategia in questa scelta, la stessa - in fondo - che ha convinto l’ex premier ha dare il suo nullaosta: non concedere pretesti. «Rispetto alla scelta che Berlusconi ha fatto non cambia nulla, con senso di responsabilità ha scelto di far partire il governo Lega-M5s togliendo qualsiasi alibi, se poi questo governo nascerà o non nascerà la responsabilità non sarà nostra».

Gelmini ammette senza problemi che il 4 marzo, con Berlusconi direttamente in campo, sarebbe cambiato tutto. Magari, anche se non arriva a sbilanciarsi fino a questo punto, Matteo Salvini non avrebbe compiuto quel sorpasso che ha cambiato la storia di questa legislatura. «Per il popolo di Forza Italia la decisione del tribunale di Milano è rivitalizzante, ma va detto che Berlusconi è sempre rimasto in campo, non si è mai arreso. Certo, quell’incandidabilita ha inciso e pensare che sia finita ci ridà entusiasmo e più slancio per il futuro».
E allora, com’è possibile che non sia già partito il coro “al voto, al voto”? «Non abbiamo mai avuto paura delle elezioni e ancora meno adesso, ma abbiamo deciso di consentire che si possa formare questo governo perché crediamo che risolvere lo stallo sia un fatto importante».

Magari non c’è fretta perché il piano B è già pronto: far dimettere un parlamentare e far tornare il leader sugli scranni attraverso elezioni suppletive. Pare - giurano ad Arcore - che dietro il portone di Arcore ci sia la fila. Un’opzione sulla quale Maria Stella Gelmini preferisce non indugiare. «Quando ci saranno le elezioni avrà tutta la possibilità di candidarsi, altre soluzioni francamente oggi non mi sento di commentarle», osserva cauta.
Di certo, hanno fatto piacere le parole di solidarietà all’ex premier di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. «Credo che chiunque abbia a cuore la democrazia non possa che salutare positivamente quella che è la fine di un’ingiustizia che era sotto gli occhi di tutti. Siamo soddisfatti per quello che hanno dichiarato, anche perché siamo certi che non lo abbiano detto solo perché sono nostri alleati», nota Gelmini.

SARCASMO 5STELLE
Dal Movimento5stelle, invece, non si aspettava nulla. «Sinceramente le parole di Grillo si commentano da sole, la sua squallida ironia questa volta non fa ridere nessuno. La riabilitazione di Berlusconi è un segnale importante per la democrazia italiana, solo un movimento miope come i 5stelle può denigrare un fatto politico di questa portata».
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