«Affidamenti diretti». PugliaPromozione finisce nella bufera

«Affidamenti diretti». PugliaPromozione finisce nella bufera
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Venerdì 28 Settembre 2018, 11:51 - Ultimo aggiornamento: 11:52
«Perché PugliaPromozione ha fatto un uso diffuso dell'istituto dell'affidamento diretto anche per importi superiori ai 40mila euro? E quali sono le ragioni per le quali risultano ancora aperte procedure del 2017 oltre che del 2018 e quali le ragioni per cui spesso non sono indicati i nomi delle società aggiudicatarie dei bandi?».
Sono solo alcuni dei quesiti alla base dell'interrogazione che il consigliere regionale del Gruppo Misto, Gianni Liviano, ha indirizzato al presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, e per conoscenza al presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano, nonché al responsabile dell'Anac. Questa volta è l'attività di PugliaPromozione, agenzia regionale per la promozione turistica, a finire sotto la lente di ingrandimento.
Un'interrogazione molto dettagliata per quanto riguarda l'attività di PugliaPromozione e che punta a fare chiarezza su diversi punti. «Al di là della dimensione etica dell'intera vicenda che segnalo nella mia interrogazione - spiega Liviano - il ricorso agli affidamenti sotto soglia significa che, così, si sta accontentando un po' tutti e che, quindi, alla base non c'è un vero progetto né una programmazione degna di tal nome». Tra gli aspetti evidenziati da Liviano nell'interrogazione il fatto «che alcune società, a mero titolo esemplificativo si cita la società Protem srl e la società Salento d'amare, risultano essere svariate volte destinatarie di affidamenti diretti» e «che risultano essere destinatari di fondi alcune associazioni datoriali, Confindustria Lecce e Confartigianato Lecce».
Immediata la replica di PugliaPromozione attraverso le dichiarazioni del direttore generale Matteo Minchillo: «Nessun caso appalti. Le affermazioni del consigliere regionale Giovanni Liviano che riguardano i bandi e gli affidamenti diretti di PugliaPromozione sono false, appaiono strumentali e sono fortemente lesive dell'immagine dell'Agenzia regionale PugliaPromozione. Per questo l'Agenzia intraprenderà ogni azione possibile per tutelare il proprio operato».
Minchillo sottolinea come «PugliaPromozione procede secondo la legge, con bandi e procedure ad evidenza pubblica» e che «non è vero affatto che il 92 per cento delle attività dell'agenzia sono state assegnate con affidamento diretto; lo stesso Liviano parla di 670 bandi, il che vuol dire che a monte dell'affidamento esiste sempre una procedura ad evidenza pubblica. La polemica dunque del consigliere è finalizzata a generare l'idea, da lui affermata, che PugliaPromozione eroghi risorse a pioggia senza procedure comparative. È questo il dato falso che lede l'immagine di PugliaPromozione le cui procedure sono invece assistite da trasparenza e correttezza, oltre che nel rispetto delle norme del codice». Il direttore dell'Agenzia Regionale del Turismo fa un riferimento al Collegio dei Revisori dei Conti che «non ha mai mosso rilievi, così come gli organi di controllo europei, che hanno certificato la spesa, validando le procedure. Il consigliere Liviano riporta dati confusi e mischiati e definisce affidamenti diretti quelli che sono quasi sempre atti di conclusione di procedure di evidenza pubblica. Ora, come quando lui era Assessore al Turismo. I reali affidamenti diretti nel 2018, per esempio, sono solo due. Se il consigliere Liviano avesse richiesto all'Agenzia le informazioni di cui aveva bisogno, gli sarebbero state prontamente fornite».
Quindi snocciola alcuni numeri: «Ai bandi e alle procedure di evidenza pubblica hanno partecipato centinaia di imprese e di associazioni: dal 2016 al 2018 sono stati 909 i partecipanti a Inpuglia 365 fra imprese, associazioni e comuni per un totale di 3 milioni 627.541 euro. Dal 2017 ad oggi sono stati 216 i partecipanti al bando per gli infopoint per un totale di 2 milioni 407mila euro; persino sugli educational Pugliapromozione effettua avvisi pubblici, perché riteniamo che attraverso una sana competizione tra i territori si può ottenere una migliore promozione dell'intera Puglia. Perciò - chiude la nota - le accuse lanciate dal consigliere appaiono doppiamente lesive dell'immagine dell'Agenzia, della Regione e dell'intera Puglia con il suo comparto turistico».
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