Post Brexit, in Puglia rischi per l'export

Post Brexit, in Puglia rischi per l'export
di Oronzo MARTUCCI
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Sabato 25 Giugno 2016, 07:41 - Ultimo aggiornamento: 13:40

Il mercato del Regno Unito vale 204 milioni di euro per i prodotti made in Puglia, secondo le elaborazioni del Centro Studi di Confartigianato su dati Istat. Ma la Regione fa riferimento a 369 milioni. Si tratti di una cifra o dell'altra, con la decisione dei sudditi della Regina di uscire dall'Unione europea il rischio che ci possano essere conseguenze, anche gravi, per chi ha puntato su quei mercati è molto alto.

Per Confartigianato le aziende della provincia di Bari esportano beni per un valore di 146,6 milioni di euro, pari al 71,5 per cento del totale dell'export pugliese verso il Regno Unito. Seguono le province di Foggia con 23,8 milioni, pari all'11,6 per cento del dato complessivo; la provincia Bat con 22,8 milioni (11,1 per cento); Lecce con 6 milioni (2,9 per cento); Brindisi con 3,8 milioni (1,9 per cento). Chiude Taranto, con 1,9 milioni (0,9 per cento) ed export ridotto al minimo soprattutto dopo la crisi dell'Ilva. I settori con dati di export più alti sono l'agroalimentare, delle macchine utensili e delle attrezzature per l'edilizia.
 
Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia sottolinea che dalle cifre emerge come «il Regno Unito sia un importante partner commerciale per la nostra regione. Le conseguenze dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea sono tutte da valutare, soprattutto per quanto riguarda l'economia reale perché si indebolirà quell’area di libero scambio che ha rappresentato il vero punto di partenza dell’Europa per come la conosciamo oggi».
«C'è il rischio di tornare indietro di decenni, passando da una situazione di libera circolazione di merci e lavoratori ad una frattura profonda, fatta di chiusura dei mercati e ripristino di dazi e tariffe, sia da una parte che dall’altra», aggiunge il presidente di Confartigianato. Il quale allo stesso tempo esprime fiducia sul fatto che «l’Europa sarà in grado di trovare le modalità necessarie per gestire e minimizzare le ricadute di quanto si è verificato».

Di «futuro a tinte fosche per l'export del settore agroalimentare pugliese verso il Regno Unito» parla la Coldiretti Puglia. «La decisione del popolo britannico», spiega il presidente regionale Gianni Cantele, «rimette in discussione l'andamento degli scambi commerciali pugliesi verso il Paese da oggi “extracomunitario” che valgono circa 93 milioni di euro. Si dovranno rivedere dazi, regole, svalutazione della sterlina».
Nell'ultimo anno l'export del settore agroalimentare pugliese ha segnato una crescita del 10,5% sotto la spinta dell'ortofrutta barese. «Prodotti lattiero caseari, ortofrutta e vino sono i prodotti alimentari Made in Italy e in Puglia maggiormente richiesti. La bilancia commerciale agroalimentare - continua la Coldiretti - è dunque fortemente sbilanciata a favore dell'Italia con le esportazioni che superano di 4,6 volte le importazioni», conclude Cantele.

L'assessore regionale allo Sviluppo economico Loredana Capone, che proprio nei giorni scorsi è stata a Londra per presentare i vantaggi di chi effettua investimenti in Puglia, insieme all'amministratore di Puglia Sviluppo, Sabino Persichella, a al presidente del Distretto aerospaziale pugliese, Giuseppe Acierno (che è anche amministratore della società Aeroporti di Puglia), ricorda: «Sono quasi 12mila i pugliesi che oggi vivono in Gran Bretagna e il Regno Unito è al settimo posto tra i partner della Puglia per le esportazioni, con più di 369 milioni. Dopo Brexit, non sappiamo più quale sarà il futuro di queste relazioni né come vivranno lì i nostri connazionali e soprattutto i nostri giovani. I pugliesi che vivono lì da oggi si sentono diversi».
«Nel nostro incontro di networking a Londra si avvertiva in pieno il senso di precarietà e di incertezza per il futuro.

Un problema che ci poniamo anche noi, alla vigilia di un’altra importante missione per l’attrazione degli investimenti in Puglia, la partecipazione al Farnborough International Airshow, la più importante manifestazione internazionale dedicata all’aerospazio, che si svolgerà a Farnborough (nel Regno Unito) dall'11 al 17 luglio 2016», conclude l'assessore.

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