Congedo in Fratelli d’Italia e cala il gelo con Fitto

Congedo in Fratelli d’Italia e cala il gelo con Fitto
di Francesco GIOFFREDI
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Giovedì 13 Aprile 2017, 09:47 - Ultimo aggiornamento: 10:29

I princìpi (le radici di destra), il principio (l’affaire comunali di Lecce), il gelo (con Fitto), le strategie (con vista sulle politiche 2018). Saverio Congedo - dopo la notizia anticipata da Quotidiano - ufficializza l’addio ai fittiani di Direzione Italia, per ora in Consiglio regionale s’accomoderà tra gli scranni del gruppo misto (ovviamente sempre all’opposizione del governo Emiliano), domani chissà, ma la marcia d’avvicinamento a Fratelli d’Italia è molto più d’uno scenario, di un chiacchiericcio da corridoio, di un progetto. L’adesione al partito di Giorgia Meloni al momento non è svelata apertamente dal consigliere regionale salentino:
«Preferisco concedermi un supplemento di valutazione in uno spazio di decantazione», precisa Congedo con la prudenza che gli appartiene.

Sullo sfondo irrompono i princìpi, innanzitutto: «Il disegno più ampio di un nuovo partito nazionale che si aggiunge a quelli esistenti nel centrodestra - scrive Congedo nella lettera d’addio a Direzione Italia - mi spinge a valutare anche altri progetti politici fondati su valori, princìpi e orizzonti culturali nei quali ho sempre creduto». Insomma: una riscoperta delle radici di destra e del passato in An. Un ritorno alle origini comunque accelerato e incentivato anche da altro, perché sullo sfondo (ma non troppo) c’è il principio, e dunque la pietra d’inciampo: Congedo potenziale (meglio: in pectore) candidato sindaco a Lecce, poi la netta virata di Raffaele Fitto su Mauro Giliberti e il fuoco che inevitabilmente cova sotto la cenere. Fino a divampare. Fiamme che però non sciolgono nemmeno un po’ il blocco di ghiaccio che s’è ormai solidificato tra l’esperto consigliere salentino (è al quarto mandato in via Capruzzi) e Fitto.

 
Sarebbe stato lo stesso leader di Direzione Italia nelle scorse ore a far scattare una specie di ultimatum, o quantomeno una richiesta di chiarezza: «Caro Erio - è il messaggio impacchettato e inviato a Congedo - decidi subito se stare con noi o in un’altra forza politica». Qual è il cono d’ombra? Semplice: il consigliere regionale aveva già in rampa di lancio la “lista del sindaco” in vista della contesa elettorale; tuttavia, cestinata la sua candidatura alla guida del centrodestra, ha dirottato quei nomi verso Fratelli d’Italia, ritenendolo il contenitore più adatto. Un’operazione che ha scatenato le ire del quartier generale fittiano. A speziare il piatto ci sono poi un paio di fattori per nulla marginali, che agitano non poco il copione: Congedo è cognato di Paolo Perrone, il sindaco reduce da 10 anni di governo della città, e dirigente di Direzione Italia; entrambi puntano più o meno dichiaratamente a un futuro in Parlamento, dal 2018. Tra spazi sempre più stretti, deputati e senatori a caccia di riconferme, rebus delle alleanze, caos sulla legge elettorale.
La lettera di Congedo è indirizzata a Fitto, al presidente del gruppo consiliare Ignazio Zullo e al coordinatore provinciale Antonio Gabellone: «Ho seguito con la dovuta attenzione l’evoluzione politica dell’esperienza della lista per le elezioni regionali “Oltre con Fitto” in un nuovo soggetto politico. Ho partecipato se pur in un silenzio frutto di ponderata meditazione, alla fase di gestazione, agli appuntamenti preparatori, alla convention di lancio di Conservatori e Riformisti e poi di Direzione Italia. Ho registrato la dimensione costruttiva e l’intento di segnare nuove traiettorie per rilanciare e rendere competitivo il centrodestra. Condivido l’idea di Fitto di valorizzazione delle classi dirigenti legate ai territori e di dare priorità, sempre, a strumenti di massimo coinvolgimento dell’elettorato come le primarie», ma Congedo avverte la necessità - già ricordata - «di valutare altri progetti». «Per questo, ribadendo di aver lungamente pesato una scelta comunque sofferta, preferisco concedermi un supplemento di valutazione; soprattutto per trasparenza e correttezza nei confronti dei protagonisti di Cor-Direzione Italia che ringrazio per la stima e l’amicizia e ai quali voglio rivolgere gli auguri di ogni successo».
Intanto, i contatti sull’asse Congedo-Meloni sono incessanti.
E attorno al caso orbitano indiscrezioni e suggestioni: dalla voce di una “operazione corsara” alle comunali leccesi (del tipo: Congedo candidato sindaco, con pressing sull’ala-Perrone di Direzione Italia) a un accordo per le politiche 2018 già imbastito e blindato da Congedo e Meloni.
Ma se la prima opzione è categoricamente smentita dall’entourage del consigliere salentino («il passaggio a Fratelli d’Italia e il contributo a quella lista rafforzeranno, anzi, la candidatura di Giliberti», fanno invece sapere), le basi per le elezioni politiche del prossimo anno sono ormai gettate. Bilancia per pesarsi, terreno di sfide e rese dei conti.
Il gruppo regionale di Direzione Italia passa da cinque a quattro membri, Fitto già in queste ore potrebbe replicare pubblicamente a Congedo, le comunali leccesi diventano teatro da fuochi d’artificio, ben oltre le mura cittadine.

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