Governo, primo test elettorale, in Puglia al voto 45 Comuni

Governo, primo test elettorale, in Puglia al voto 45 Comuni
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Domenica 10 Giugno 2018, 08:49
LECCE - Aspettando il banco di prova del governo, primo test elettorale per Lega e Cinque Stelle: l’alleanza sancita a livello nazionale, non si è tramutata (ancora) in intesa su scala locale. Corsa a briglie sciolte alle amministrative, dunque. Né accordi né patti di desistenza. Tutt’altro. Le elezioni amministrative, anzi, diventano un nuovo momento di tensione muscolare tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Con il primo che alla vigilia “inciampa” sul sostegno da parte del governo ai futuri sindaci pentastellati, dimenticando tutti gli altri primi cittadini. Un vero e proprio incidente diplomatico che scatena la polemica con le opposizioni e Fratelli d’Italia, tanto da costringere il vicepremier a fare una rapida marcia indietro per cercare di abbassare i toni dello scontro. Sfida aperta, quindi, in questa chiamata alle urne che interessa anche 45 Comuni pugliesi, sui 258 complessivi.

Seggi aperti dalle 7 alle 23 di oggi (lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura delle urne e per i comuni sopra i 15mila abitanti, eventuale ballottaggio fissato il prossimo 24 giugno). Due i capoluoghi di provincia impegnati in Puglia, Brindisi e Barletta, ma sono coinvolti altri centri popolosi come Bisceglie, Monopoli e Altamura, questi ultimi in provincia di Bari, e Francavilla Fontana. In alcuni casi si va al voto per scadenza naturale, in altri si torno a rinnovare sindaco e consiglio in anticipo dopo il commissariamento a seguito di una conclusione prematura del mandato amministrativo. Elezioni revocate, invece, in extremis, per Manduria e Surbo, enti locali sciolti per dal ministero dell’Interno per infiltrazione mafiosa. Questo il quadro. Per quanto riguarda la suddivisione territoriale, 8 comuni chiamati al voto si trovano nella provincia di Bari, 3 nella Bat (tra cui appunto Barletta e Bisceglie), 8 in provincia di Brindisi (oltre al capoluogo e Francavilla, alle urne Carovigno, Oria, San Donaci, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Torre Santa Susanna), 10 in quella di Foggia, 10 nel Salento (Alezio, Giurdignano, Montesano Salentino, Salve, San Donato di Lecce, Sannicola, Santa Cesarea Terme, Spongano, Squinzano, Vernole) e 6 in provincia di Taranto (Crispiano, Lizzano, Monteiasi, Palagianello, Pulsano, San Marzano di San Giuseppe).

Prevalgono i Comuni con meno di 15 mila abitanti (sistema maggioritario a turno unico) rispetto a quelli con popolazione maggiore di 15 mila abitanti (dove, nel caso di mancata elezione del sindaco al primo turno, si va al ballottaggio). A Brindisi in particolare si va alle urne dopo un lungo periodo di commissariamento (quasi un anno) a seguito della conclusione per le divisioni nella maggioranza di centro. La giunta, guidata da Angela Carluccio, era durata appena 11 mesi. E peraltro già il mandato del precedente primo cittadino di centrosinistra, Mimmo Consales, si era interrotto a seguito dell’inchiesta che aveva travolto lo stesso Consales a febbraio del 2016. A Barletta la giunta di centrosinistra, guidata da Pasquale Cascella (già portavoce del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano), ha resistito fino ad aprile. Agli inizi di maggio è stato nominato il commissario. Il mandato di Cascella è stato segnato da qualche difficoltà di tenuta. Anche nel 2015 si era dimesso ma, dopo l’approvazione del bilancio, la decisione era rientrata. Sin qui numeri e curiosità.
Visto il numero di abitanti (circa 800mila) e di comuni coinvolti, in Puglia si tratterà di un test amministrativo indicativo, dopo il risultato conseguito tanto dal Movimento 5Stelle, quanto dal centrodestra alle politiche del 4 marzo. Tuttavia decisive risulterà il valore aggiunto e la forza elettorale dei singoli candidati sindaci designati e delle liste civiche ad essi collegati, che oramai rivestono una importanza sempre maggiore, anche nelle città più grandi.
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