Emiliano: impugno la nota del ministero su Tap e aspetto la sentenza della Corte costituzionale

Emiliano: impugno la nota del ministero su Tap e aspetto la sentenza della Corte costituzionale
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Martedì 28 Marzo 2017, 16:30 - Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 09:11
Duro il giudizio di Michele Emiliano circa le tensioni intorno al cantiere Tap, e il governatore annuncia: "Impugno la nota del ministero sullo spostamento degli ulivi". "Le drammatiche notizie che giungono da San Foca descrivono una situazione nella quale il Governo della Repubblica sta utilizzando le Forze dell’ordine per risolvere una questione politica che non ha mai voluto affrontare ascoltando le popolazioni residenti ed in particolare l’indicazione della Regione Puglia e dei Comuni, che avevano chiesto di localizzare l’approdo del gasdotto più a nord, nell'area del comune di Squinzano, che ha dato il suo consenso, evitando di impegnare una delle più belle spiagge dell'Adriatico pugliese". "Si stanno confrontando a San Foca non i manganelli della polizia e le fasce tricolori dei sindaci ma due diverse concezioni della politica. L'una servile rispetto agli interessi dei grandi gruppi economici e dura e severissima con i diritti dei cittadini. L'altra, basata sulla connessione tra istituzioni e popolo a tutela dell’ambiente e della bellezza".

Quanto allo spostamento dell'approdo da San Foca verso nord, si risponde sempre stancamente che questo spostamento non è possibile perché si perderebbe troppo tempo. La fretta dunque ancora una volta passa sopra le teste di cittadini e delle istituzioni locali che pure hanno saputo difendere la Costituzione della repubblica nella parte in cui tutela le autonomie locali e la autodeterminazione degli stessi".
Intanto, il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi di Comune di Melendugno e Regione, ma - ricorda Emiliano - "pende ancora davanti alla Corte costituzionale il ricorso per conflitto di attribuzione proposto dalla Regione Puglia nei confronti del Governo per non aver dato neanche una risposta alla Regione sulla richiesta di revoca dell'autorizzazione unica, cioè per non averla coinvolta sin dal momento della presentazione del progetto da parte di Tap".  "Io personalmente in Commissione parlamentare antimafia ho spiegato l'incongruità dell’approdo del Tap tanto a sud da costringere alla costruzione di un gasdotto terrestre di 55 km per la riconnessione alla dorsale Snam, che dovrà essere realizzato a carico della tariffa gas dei cittadini italiani, pur essendo al servizio di un'opera privata sia pure di interesse pubblico. Ho specificato inoltre che in quell'area l'inutile tratto aggiuntivo del gasdotto terrestre avrebbe costretto allo spostamento di migliaia di alberi di ulivo. Ma tutto questo purtroppo sino ad oggi non è servito a nulla".

La mossa. Annuncia Emiliano: "In attesa della pronuncia della Corte Costituzionale, che ove accogliesse le nostre richieste ci consentirebbe di ridiscutere l'approdo Tap, abbiamo deciso di impugnare la nota del Ministero dell’Ambiente del 27 marzo 2017. La suddetta nota “autorizza” Tap ad effettuare le attività preparatorie alla effettiva fase di inizio dei lavori. La Regione Puglia si riserva ogni ulteriore eventuale iniziativa giudiziaria finalizzata alla modifica del punto di approdo".  "Aggiungo infine che un ulteriore battaglia si sta svolgendo a livello nazionale in sede di Via per l’esame del progetto di microtunnel. In quella sede vigileremo con grande determinazione per ottenere lo spostamento dell’approdo nell’area del comune di Squinzano da noi indicata. Ho istituito con il sindaco di Melendugno e gli altri sindaci interessati alla vicenda un tavolo tecnico politico permanente che ci consenta di condurre insieme questa battaglia al meglio delle nostre possibilità".
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