Favolosa, tutti la vogliono
«È boom di prenotazioni»

Favolosa, tutti la vogliono «È boom di prenotazioni»
di Maria Claudia MINERVA
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Martedì 23 Gennaio 2018, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 11:19

C’era da aspettarselo. I rappresentanti della “Voce dell’Ulivo” non hanno nemmeno fatto in tempo a rendere di dominio pubblico l’accordo che consentirà l’acquisto di 200mila piantine della cultivar “favolosa” al prezzo bloccato di 2 euro a talea, che subito sono stati inondati di prenotazioni. Tantissimi, infatti, gli olivicoltori che ieri hanno contattato il Comitato per chiedere informazioni su come fare per prenotare le piantine della varietà di “Fs-17” (favolosa), che insieme al leccino ha dimostrato di tollerare il batterio della xylella. Lo conferma l’imprenditore olivicolo tra i portavoce della “Voce dell’Ulivo, anche presidente del Consorzio di tutela olio dop Terra d’Otranto, Giovanni Melcarne, che sottolinea: «Ci aspettavamo molto richieste, ma non fino a questo punto. Siamo stati letteralmente inondati di chiamate, messaggi, anche sui social, di piccoli olivicoltori interessati all’acquisto delle piantine di favolosa. Del resto, il prezzo è veramente concorrenziale - spiega Melcarne - è difficile trovare un costo inferiore a due euro per piantine di dieci mesi di età».
Un’iniziativa, quella di prenotare l’acquisto di 200mila piante di favolosa nata soprattutto per bloccare qualsiasi tentativo di speculazione, considerato che nei mesi scorsi quando ancora l’Unione Europea non aveva liberalizzato il reimpianto erano già circolati preventivi di costo di cultivar favolosa a prezzo anche triplicato. Da qui la necessità di acquistare le talee al prezzo bloccato di due euro a piantina. «Si tratta di un costo - ha ribadito Melcarne - che è frutto di una lunga trattativa con uno dei vivai concessionari della cultivar “FS-17” (favolosa). Infatti, bloccare il prezzo mette al riparo gli agricoltori da qualsiasi speculazione, garantendo al tempo stesso la qualità delle piante, ognuna delle quali schedate per poter essere sempre rintracciate. Questa - ha aggiunto Melcarne - è la prima azione concreta sul territorio dopo la scoperta delle due cultivar resistenti, leccino e favolosa, che mira a garantire soprattutto i piccoli olivicoltori».
In Italia sono solo tre i vivai (uno a Terlizzi, uno a Perugia e l’altro a Randazzo in Sicilia) che, avendo il brevetto, possono produrre la varietà olivicola risultata essere tollerante, anche meglio del “leccino”, al batterio. Ma il rischio di speculazioni è dietro l’angolo e in questi mesi, ecco perché le associazioni si sono mosse per tutelare gli olivicoltori, soprattutto quelli più piccoli, perché un conto è acquistare centinaia di piante, un altro conto è acquistare poche decine. «Noi vogliamo tutelare proprio i piccoli agricoltori, che sono quelli più a rischio di incappare in una truffa.
 
Una volta fatta la prenotazione, per avere materialmente in mano le piantine, bisognerà aspettare il prossimo ottobre. «Questo perché le piante messe a dimora nei vivai non sono sufficienti a soddisfare la grande domanda che arriverà del Salento - ha spiegato il presidente Melcarne - motivo per cui c’è la necessità di aspettare qualche mese». Anche perché, è bene ricordarlo, per impiantare, dopo il via libera dell’Ue serve il decreto nazionale, che indicherà in che termini dovranno essere fatti i nuovi impianti, fermo restando che è consentito reimpiantare solo nelle zona infetta. «Per metterci al riparo da eventuali richieste specifiche che potrà contenere il decreto sul reimpianto, noi abbiamo messo le mani avanti con il vivaio da cui acquisteremo le piantine di favolosa - ha detto ancora Melcarne - pretendendo che sia lo stesso vivaio a tutelarci garantendo per i prodotti acquistati.
Intanto, oltre alle crescita della domanda di piantine di favolosa, lievitano pure le richieste da parte di aziende e frantoi salentine di diventare piattaforme logistiche per la prenotazione e la distribuzione delle piantine ai singoli olivicoltori che ne faranno richiesta.

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