Il personaggio/Fiorillo, i 12 milioni di compensi extra e la bottiglia da 2.600 euro

Luigi Fiorillo
Luigi Fiorillo
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Giovedì 1 Febbraio 2018, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 12:14

I debiti per circa 300 milioni di euro accumulati dagli ex amministratori di Fse sarebbero stati causati dalla esternalizzazione a costi sempre crescenti di servizi informatici e contabilità, progettazione e direzione dei lavori, gestione dell'archivio, forniture di carburanti, compensi professionali e altri servizi. In particolare, l'allora amministratore unico di Fse, Luigi Fiorillo, oltre al compenso professionale, avrebbe intascato circa 5 milioni di euro quali compensi per attività di supporto, senza averne le competenze, in 39 appalti di lavori pubblici su tutto il territorio regionale, addebitandoli come spese per il personale e più di 7 milioni sottoscrivendo co.co.co. a suo nome per attività - secondo l'accusa - mai svolte. È quanto emerge dagli atti dell'indagine della Procura di Bari che stamani ha portato all'arresto di 11 persone, ad un'interdizione e al sequestro di 90 milioni di euro per il crac da 230 milioni di euro delle Ferrovie del Sud Est. Fiorillo e gli allora dirigenti della società avrebbero anche affidato incarichi a prezzi fuori mercato, stipulando contratti senza gara e falsificando i bilanci. «L'esosità dei compensi - è scritto nelle imputazioni - determinava una spesa illogica, artefatta e assolutamente fuori mercato». Il giro d'affari stimato dai consulenti della Procura di Bari (l'ammontare dei fondi pubblici confluiti nelle casse di Fse) si aggira intorno ai 2 miliardi di euro fino al commissariamento del dicembre 2015, più del 10 per cento dei quali dissipati e ritenuti dagli inquirenti causa del crac. 

Un pozzo senza fondo. Altri 19 milioni euro (poi non ammessi e quindi non rimborsati dalla Regione Puglia) sarebbero stati spesi per studi geologici e coordinamento della sicurezza in cantieri sulla tratta Bari-Taranto e nell'Area Salentina. Tra i fondi dissipati ci sono - secondo i pm - circa 27 milioni di euro dati all'avvocato Schiano per attività di assistenza e consulenza legale. Altri 53 milioni di euro sarebbe stati indebitamente erogati per la gestione di servizi informatici. Ci sono ancora i 2 milioni di euro usati per la gestione dell'archivio storico, affidata al professor Cezza e ai suoi familiari. Altre contestazioni riguardano l'acquisto e la manutenzione di treni dalla società dell'imprenditore Beltramelli della società Filben Srl (già imputato con Fiorillo per truffa in un altro processo sulla manutenzione dei convogli) con dissipazione di fondi per circa 9 milioni di euro, spese di carburante per 14 milioni di euro (40 per cento oltre il prezzo di mercato), altri 16 milioni per la gestione di polizze assicurative e predisposizione dei bandi di gara e 1,3 milioni di euro per l'affitto e i servizi di pulizia di un appartamento nel centro di Roma. 

Quasi 3mila euro per una bottiglia. L'ex amministratore unico di Ferrovie Sud Est Luigi Fiorillo, arrestato oggi assieme ad altre 10 persone per il crac da 230 milioni, avrebbe speso 2600 euro per una bottiglia di vino acquistata nel giugno 2009 da un'enoteca di Roma e si sarebbe fatto rimborsare per anni 14mila euro al mese per l'autista personale, pur essendo la società dotata di un proprio autista. Negli atti si evidenzia che Fiorillo «frequentava lussuosi ristoranti e sale da the, ponendo le relative spese a carico della società». Le indagini della Procura di Bari si sono avvalse di consulenze tecniche sulla base di acquisizioni documentali e di audizioni dei dipendenti di Fse. Alcuni di loro hanno dichiarato «nessun funzionario poteva realisticamente opporsi alle decisioni di Fiorilloatteso che ciascuno di essi temeva di essere licenziato». Fiorillo, infatti, «approfittava sistematicamente dei suoi poteri - scrive il gip - stipulando contratti palesemente contrari all'interesse della società, sia per le modalità di scelta dei contraenti sia per la sproporzione economica dei contratti stessi», pur «consapevole del grave stato di crisi della società» e «del tutto insensibile ai moniti del collegio sindacale». 

"Caratura criminale". Per il gip del Tribunale di Bari, Alessandra Susca, che ha emesso i provvedimenti di arresto per il crac da 230 milioni delle Ferrovie Sud est, «a riprova della caratura criminale di Fiorillo Luigi, basti rammentare come egli abbia posto in essere, unitamente a Fausto Vittucci, gravi condotte volte a dissimulare nei bilanci lo stato di dissesto, al fine di proseguire indisturbato nella spoliazione dell'impresa pubblica da lui amministrata, ottenendo credito bancario senza destinarlo al risanamento della società». «Così facendo - annota il giudice - (Fiorillo, ndr) aggravava enormemente il dissesto già in atto, onerando la società del costo del credito e al tempo stesso proseguendo nelle spese più irrazionali, volte più a procurare un profitto ai terzi che ad acquisire beni e servizi necessari o utili per la società». «Fiorillo - continua il giudice - ha inoltre sistematicamente ignorato i chiari moniti del collegio sindacale, attinenti, tra l'altro, all'insostenibilità dei costi del credito bancario, come pure del leasing per l'acquisto dei treni.

Ciò evidenzia una eccezionale spregiudicatezza da parte di Fiorillo Luigi, che giustifica una prognosi radicalmente negativa circa la sua pericolosità soggettiva, desunta non solo dalla gravità dei fatti ascrittigli in astratto, ma anche dalle concrete modalità di commissione degli stessi». 

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