Giochi del Mediterraneo, scintille Melucci-Ferrarese. Il sindaco in una lettera: «Dichiarazioni frettolose», il commissario: tempo finito

I contrasti si sono evidenziati ieri a causa di una missiva ufficiale inviata da Melucci a Ferrarese proprio a poche ore da quello che doveva essere un incontro tecnico sullo stadio Iacovone

Giochi del Mediterraneo, scintille Melucci-Ferrarese. Il sindaco in una lettera: «Dichiarazioni frettolose», il commissario: tempo finito
Giochi del Mediterraneo, scintille Melucci-Ferrarese. Il sindaco in una lettera: «Dichiarazioni frettolose», il commissario: tempo finito
di Alessio PIGNATELLI
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Mercoledì 21 Giugno 2023, 05:00

Dichiarazioni bollate come «frettolose» e un passaggio finale che sa di monito: ossia che «l’unico titolare formale del contratto e dei diritti della manifestazione nei confronti dell’Icmg (International Committee of Mediterranean Games ndr) è, a tutt’oggi, il Comune di Taranto». Scoppia la grana sui Giochi del Mediterraneo ed è polemica tra il sindaco di Taranto Melucci e il commissario straordinario Ferrarese. Se non si può definire scontro aperto, comunque si tratta di scintille molto evidenti: il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, scrive una lettera ufficiale senza risparmiare frecciate al commissario straordinario dei Giochi del Mediterraneo 2026, Massimo Ferrarese. Insinuazioni rimandate al mittente, però. Perché proprio l’ex presidente della Provincia di Brindisi risponde punto su punto: altroché frettolosità, si tratta di fretta per un appuntamento ormai alle porte. E che non può permettersi ulteriori attese.

I contrasti si sono evidenziati ieri a causa di una missiva ufficiale inviata da Melucci a Ferrarese proprio a poche ore da quello che doveva essere un incontro tecnico sullo stadio Iacovone. È quest’ultimo, evidentemente, l’ultima goccia che ha fatto debordare un vaso di bile.

Lettera e dissapori

Nella lunga lettera emergono dissapori latenti in queste ultime settimane. Qualche esempio? Probabilmente la scelta di Ferrarese di destinare risorse e opportunità ad altri - leggasi l’opzione per gli stadi di Brindisi e Francavilla Fontana che potrebbero rientrare nel nuovo masterplan dei Giochi del Mediterraneo 2026 - è in cima a queste ruggini. Anche perché, ricorda Melucci, c’è grande preoccupazione per «il tempo che scorre, nella mancanza di evidenza delle coperture finanziarie stabilite per la grande manifestazione internazionale in parola, che tutti riteniamo ormai essere di grande valore geopolitico per gli interessi ultimi del nostro sistema Paese». Ma è proprio Ferrarese a Quotidiano a controbattere che nessuna risorsa sarà sottratta a Taranto, anzi: «I soldi per la città di Taranto non saranno assolutamente sacrificati ma devo ricordare al sindaco che le partite di calcio sono decine e c’era bisogno di trovare altre opzioni.

Per questo, abbiamo pensato a Brindisi e Francavilla».

C’è poi quel retroscena che ha fatto scattare malumori nel sindaco e presidente pro tempore del Comitato Mediterraneo. Lunedì pomeriggio c’è stato un sopralluogo di Ferrarese allo stadio Iacovone di Taranto su cui permangono punti interrogativi a proposito di un’eventuale demolizione oppure di una ristrutturazione parziale. Un incontro tecnico a cui doveva essere presente anche Melucci: cosa che è avvenuta ma solo per pochi minuti, poiché poi il primo cittadino se n’è andato immediatamente. Il motivo? La riservatezza dell’incontro era venuta meno - erano presenti telecamere e giornalisti - e questo ha indispettito ulteriormente il sindaco: nonostante ciò, il sopralluogo di Ferrarese con i tecnici si è tenuto comunque mentre il sindaco ha abbandonato il summit stizzito. «Ma per lo stadio Iacovone non c’è tanto tempo e noi lo vogliamo valorizzare - precisa Ferrarese - per questo ho voluto fare un sopralluogo per accorciare i tempi».

Le stoccate

È questo il quadro che fa da sfondo alla lunga lettera di Melucci in cui esprime anche «un certo rammarico» nel registrare «sue diffuse e frettolose comunicazioni, non del tutto armonizzate con i soggetti responsabili della programmazione, poiché dovremmo tutti curare al meglio la reputazione dei Giochi del Mediterraneo in Italia e l’immagine stessa di Taranto e del lavoro compiuto in questi anni». Come detto, però, per Ferrarese «forse il sindaco confonde frettolosità con fretta. La manifestazione si chiama Taranto 2026: non a caso per la città e non a caso per la data. Bisogna fare presto». Al commissario Melucci chiede un profilo più istituzionale e perciò l’invito è «quanto prima ad una visita ufficiale presso la nostra sede legale ed amministrativa, sita al Palazzo di Città di Taranto» dove «tutta la struttura metterà volentieri a sua disposizione il copioso e approfondito materiale documentale riferibile proprio al Masterplan e al correlato piano economico-finanziario provvisorio». Eppure, osserva caustico Ferrarese, all’incontro di lunedì «Melucci non si è presentato con nessun tecnico ma c’era solo il gentile custode dello stadio Iacovone».

Il monito finale della lettera dal primo cittadino di Taranto suona come una messa alle strette perché occorre fare presto: «Non posso esimermi dal sottolinearle la qualità di detto impegno, che data la esiguità del tempo residuo per i singoli progetti e l’organizzazione, meriterebbe di essere in gran parte acquisito e valorizzato. Debbo anche rammentarle, per l’equilibrio dell’azione di ciascuno, che l’unico titolare formale del contratto e dei diritti della manifestazione nei confronti dell’Icmg è, a tutt’oggi, il Comune di Taranto». «Su questo rispondo a Melucci che può rivolgersi al governo che mi ha nominato commissario straordinario per avere finalmente chiari ruoli, compiti e prerogative - rimarca infine Ferrarese - Comunque dico che considero la collaborazione con il comune di Taranto essenziale per la migliore riuscita della manifestazione internazionale ma è fondamentale concentrarsi non solo sul nome ma anche sull’anno che oramai è alle porte».

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