Le farmacie in soccorso dei genitori pugliesi:
vaccini, corsia preferenziale

Le farmacie in soccorso dei genitori pugliesi: vaccini, corsia preferenziale
di Vincenzo DAMIANI
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Venerdì 1 Settembre 2017, 13:31 - Ultimo aggiornamento: 13:38

Già da oggi, i genitori pugliesi potranno recarsi in farmacia per chiedere e ottenere gratuitamente il certificato di vaccinazione dei propri figli da presentare agli asili. La Regione Puglia ha individuato la soluzione per evitare alle famiglie disagi e attese infinite nei centri vaccinali per ottenere la documentazione necessaria per iscrivere i bimbi all’asilo nido, alla scuola materna e ai servizi integrativi, compresi quelli privati. Le mamme e i papà dei piccoli da 0 a 6 anni potranno recarsi nella farmacia più vicina per farsi stampare il certificato: il servizio è disponibile già da oggi, ma – avvertono dal Dipartimento della Salute – nelle prime 24 ore non tutte le farmacie potrebbe essere pronte con il sistema informatico. «Da sabato lo saranno tutte, però», assicura il direttore Giancarlo Ruscitti. In una fase successiva, in farmacia sarà possibile anche prenotare la vaccinazione per i propri figli, evitando così di intasare i centri vaccinali delle Asl.
L’obiettivo è di far partire questo servizio già dal prossimo ottobre, in modo da agevolare ulteriormente le famiglie pugliesi. Per quanto riguarda, invece, i bimbi e ragazzi dai 7 ai 16 anni, saranno direttamente le scuole a chiedere alle Asl di competenza gli elenchi dei vaccinati (contraddistinti da un codice verde), di quelli che non lo sono ancora ma che hanno prenotato il proprio turno (codice giallo) e dei bimbi non vaccinati (codice rosso). I genitori, quindi, saranno del tutto esonerati dall’onere di dover presentare ai presidi scolastici la certificazione: nel rispetto della privacy, saranno scuole e Asl a dialogare tra loro.

 

Sono queste le nuove direttive trasmesse ieri da Ruscitti ai 6 direttori generali delle aziende sanitarie pugliesi e ai responsabili delle strutture vaccinali. La novità dovrebbe snellire le procedure, evitando a mamme e papà lungaggini burocratiche e code davanti agli sportelli. Una forma di semplificazione accolta con un sospiro di sollievo dalle famiglie: in Puglia sono circa 450mila i bimbi e ragazzi che dovranno vaccinarsi obbligatoriamente, la fascia più critica è proprio quella delle sezioni d’infanzia e degli asili nido, dove chi non è vaccinato non potrà accedere.
Sono 10 le vaccinazioni obbligatorie (ma con sole due somministrazioni) richieste ai bambini e ragazzi fino a 16 anni, le vaccinazioni sono essenziali per l’iscrizione all’asilo nido, alla scuola materna e ai servizi integrativi, compresi quelli privati. I centri di vaccinazione di tutta la regione, in questi giorni, sono stati presi d’assalto e non sono mancati i disservizi e le proteste. La Puglia, quindi, si è così organizzata, ma nel resto d’Italia regna la confusione perché ogni regione sta rispondendo in maniera diversa alle direttive della nuova legge sull’obbligo vaccinale. «Lo sforzo che si sta facendo come Istruzione, Comuni, Asl, quindi con una volontà congiunta dei ministeri dell’Istruzione e della Salute e del garante della privacy, è facilitare le famiglie e le scuole per ottemperare alle vaccinazioni che sono un tema che riguarda la salute e la sicurezza dei bambini», commenta il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli. Il ministro replica anche alla possibilità di eventuali ricorsi contro la norma che potrebbero partire proprio dalla Puglia: «Indipendentemente da chi pensa di fare ricorso perché ha un’opinione diversa sul merito del testo – dice - la maggioranza delle Regioni sta cercando di applicare la legge facilitando le famiglie e le scuole.
Mi sembra l’elemento migliore e più utile per tutti». Al momento però non c’è una procedura standard e le Regioni stanno adottando modalità diverse. «Spero che questo non abbia creato disagio - osserva il ministro - la procedura standard uguale per tutti, che alcune regioni stanno anticipando, l’abbiamo prevista per l’anno prossimo. Quest’anno ci sono situazioni diverse nel Paese dal punto di vista dell’informatizzazione e dell’immediato scambio tra pubblica amministrazione, Asl e Comuni. Solo per questo abbiamo fatto questa scelta». Chi deve frequentare il nido o la scuola dell’infanzia dovrà presentare la documentazione relativa alla vaccinazione entro il 10 settembre, il ministro taglia corto su un’eventuale proroga: «Non è prevista dalla legge».

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