Lezzi: «Niente sconti, bloccheremo se saranno le indagini a disporlo»

Lezzi: «Niente sconti, bloccheremo se saranno le indagini a disporlo»
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Sabato 17 Novembre 2018, 12:36
Pioggia di reazioni per l'inchiesta sul presunto inquinamento della falda aperta dalla Procura di Lecce che ha acuito la bufera attorno alla costruzione del gasdotto Tap e al via libera del governo.
Barbara Lezzi, ministro del Sud e senatrice salentina del M5s, ha espresso la sua posizione dopo aver promesso in campagna elettorale lo stop all'opera e dopo aver giustificato l'ok del governo con i «costi che l'addio al progetto avrebbe comportato per il Paese». «C'è un'inchiesta della Procura di Lecce che io mi auguro faccia chiarezza. Noi il Tap non l'abbiamo voluto né imposto, ce lo siamo trovato, ma sicuramente non daremo agevolazioni», ha puntualizzato Lezzi, commentando l'operazione dei Noe negli uffici Tap. «Quando abbiamo incontrato il sindaco di Melendugno abbiamo promesso, anche grazie e attraverso il premier Conte, che non ci sarebbero stati decreti salva Tap». Sull'inquinamento della falda sottostante il cantiere della Tap «eravamo al corrente che fosse stato depositato un esposto: per questo già a suo tempo avevano avvertito che non avremmo fatto sconti a nessuno. Quindi se le indagini faranno emergere che i lavori devono essere bloccati, lo saranno» - ha proseguito il ministro che ha ringraziato per questo il «lavoro svolto dalle forze dell'ordine e dalla magistratura che sta conducendo le indagini». Quanto all'ipotesi di una revoca della Valutazione di impatto ambientale per Lezzi occorre «ora attendere l'esito delle indagini quelle già effettuate e le nuove verifiche che verranno disposte. Ci sono enti superiori che al momento stanno decidendo sul da farsi», ha afferma. Lezzi boccia anche la possibilità di spostare, per tutelare l'ambiente dell'area di San Foca, l'approdo del gasdotto più a Nord. «Se riteniamo che un'opera non sia strategica non c'è ragione di spostarla: ci sarebbe un'altra comunità che non vuole il gasdotto. Spostare l'arrivo significherebbe solo spostare il problema scaricandolo su un'altra comunità».
Danilo Toninelli, ministro delle infrastrutture, durante la registrazione di Petrolio (Raiuno) ha invece giustificato la marcia indietro del Movimento Cinquestelle sul gasdotto evidenziando che «se ci fossimo stati noi al Governo 20 anni fa la Tap non si faceva. Adesso sulla sicurezza ci sarà la massima attenzione del ministro Costa».
Una richiesta precisa giunge poi dal movimento No Tap e cioè «la sospensione di tutti i lavori del cantiere Tap fino alla conclusione delle indagini». La richiesta degli attivisti dopo aver appreso delle perquisizioni e dei sequestri di documenti a carico di Tap disposti dalla Procura di Lecce. Nella nota si chiede «massima chiarezza su quanto sta avvenendo - ribadendo che - la nostra battaglia ha sempre denunciato strane irregolarità, che oggi forse vengono a galla». Il Movimento no Tap chiede anche che siano effettuati attenti controlli in mare, al largo di San Foca dove sono in corso i lavori finalizzati alla realizzazione del microtunnel.
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