M5s, alberghi, taxi e consulenze:
super rimborsi a Ciampolillo e Lezzi

M5s, alberghi, taxi e consulenze: super rimborsi a Ciampolillo e Lezzi
di Vincenzo DAMIANI
4 Minuti di Lettura
Venerdì 16 Febbraio 2018, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 09:57

Non otto ma 14 parlamentari del Movimento5Stelle avrebbero eseguito meno bonifici e rimborsi rispetto a quelli dichiarati: è la novità anticipata ieri dalle “Iene” sul proprio portale internet. Lo scandalo “rimborsopoli”, quindi, potrebbe allargarsi e non essere circoscritto solo agli 8 parlamentari individuati dal candidato premier Luigi Di Maio al termine dei controlli interni. Non sono stati i forniti i nomi dei “morosi”, ma sempre secondo Le Iene questi sei avrebbero “escogitato un altro giochino originale per trattenere più soldi nelle loro tasche”. Non si tratterebbe, quindi del solito metodo di annullamento del bonifico appena inviato, che permetteva così di inviare la ricevuta al sito tirendiconto.it e quindi di risultare formalmente in regola. In attesa di conoscere i nuovi nominativi, sul sito “maquantospendi.it” siamo andati a dare un’occhiata alle spese dichiarate dai pentastellati pugliesi, ecco cosa emerge al 31 dicembre 2016. Alfonso Ciampolillo detiene, tra i parlamentari del Movimento cinque stelle, il record assoluto di spese per il soggiorno negli alberghi (65mila euro), per gli spostamenti in taxi (22mila euro) e per consulenze varie (ben 103mila euro, più del doppio rispetto alla seconda in classifica, la salentina Barbara Lezzi). Francesco Cariello, durante i suoi 5 anni a Roma, ha messo al primo posto la formazione, tanto da spendere per i corsi di aggiornamento 5mila e 700 euro: è primo tra i parlamentari pentastellati. Diego De Lorenzis ha usato 19mila euro del suo stipendio per “pulizie, manutenzione e utenze”: è terzo assoluto. La cifra è irrisoria ma Giuseppe L’Abbate ha un primato particolare: ha speso 584 euro per l’acquisto di francobolli (terzo tra i pentastellati). Barbara Lezzi, invece, rispetto al suo collega avrà pensato che all’invio della tradizionale lettera è preferibile una telefonata, certamente più rapida e istantanea, non a caso un vecchio spot pubblicitario sosteneva che allungasse la vita. Forse è vero, ma di certo “allunga” anche lo scontrino: la senatrice ha speso 10mila euro, quinta assoluta. Sempre Lezzi sembra non avere molta confidenza con la tecnologia e i computer, visto che dichiara di aver usato 17mila euro circa per l’assistenza informatica (terza in classifica).
 
Così, di primo acchito, nello scorrere la graduatoria delle somme restituite da deputati e senatori Cinque stelle, i pugliesi non sembrano essere stati tra i più “generosi”. O, quantomeno, sono tra quelli che hanno dovuto sostenere maggiori costi e, quindi, hanno trattenuto cifre maggiori. Francesco Cariello occupa l’ultimo posto (122esimo) tra i pentastellati: il totale dei soldi restituiti dalla sua diaria di parlamentare è di circa 77mila euro. Non che gli altri abbiano fatto molto meglio: Barbara Lezzi è 111esima con 102mila euro restituiti; Alfonso Ciampolillo 101esimo con 118mila euro riconsegnati; Daniela Donno 99esima con 119mila euro; Giuseppe Brescia è 87esimo con 125mila euro; Diego De Lorenzis 81esimo con 133mila euro di rimborsi; Giuseppe D’Ambrosio 76esimo con 139mila euro. Gli unici ad avvicinarsi alla vetta sono Giuseppe L’Abbate (28esimo con 177mila euro restituiti), Emanuele Scagliusi (21esimo con 186mila euro) e Maurizio Buccarella (20esimo con 186mila euro) ma quest’ultimo è finito nell’occhio del ciclone per i presunti bonifici prima eseguiti e poi annullati. I parlamentari pugliesi dei Cinque Stelle spiccano, però, per i costi sostenuti: Cariello, ad esempio, non ha badato a spese in tema di cene, pranzi e consumazioni al bar: sono andati via 31mila euro, la seconda somma più elevata tra i parlamentari del Movimento fondato da Beppe Grillo.
Giuseppe Brescia, invece, ha sostenuto una spesa complessiva di 168mila euro per i “collaboratori”; Giuseppe D’Ambrosio ai ristoranti ha preferito la cucina di casa, se è vero che ha speso 14mila euro in acquisto di alimentari (nono). Diego De Lorenzis, oltre ai 19mila euro per pulizie e manutenzione, ha aggiunto nel conto circa 8mila euro di spese telefoniche. Poi c’è il caso particolare di Alfonso Ciampolillo: il parlamentare barese nonostante abbia speso 22mila euro per spostamenti in taxi (primo in assoluto), ha anche presentato scontrini per i parcheggi per un totale di 3mila e 700 euro (secondo nella classifica) e quasi 9mila euro per il carburante (ottavo). Quanto a carburante, però, Lezzi non ha concorrenti: ha speso 23mila euro, segue a ruota D’Ambrosio con 14mila (terzo). Eppure la stessa Barbara Lezzi ha chiesto rimborsi per oltre 3mila (terza tra i parlamentari) per l’acquisto dei biglietti dei bus e della metropolitana. Dei 103mila euro spesi da Ciampolillo per le consulenze abbiamo già detto, non abbiamo detto del costo sopportato per l’assistenza informatica: 10mila euro.
Sui numeri è però battaglia: «Dal 15 marzo 2013 al 31 dicembre 2017, data dell’ultima rendicontazione, posso dire con fierezza ed orgoglio di aver donato la somma complessiva di 198,990,43 euro di cui 30.008,88 euro di indennità di carica a cui ho rinunciato in qualità di vicepresidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei Diritti Umani», spiega la senatrice salentina Daniela Donno

© RIPRODUZIONE RISERVATA