Puglia, corsa ai vaccini per l’iscrizione a scuola

Puglia, corsa ai vaccini per l’iscrizione a scuola
di Maria Claudia MINERVA
3 Minuti di Lettura
Lunedì 22 Maggio 2017, 19:10 - Ultimo aggiornamento: 19:12
Dopo il via libera al decreto legge sull’obbligatorietà delle vaccinazioni, cominciano i problemi per le famiglie. Infatti, i genitori che hanno figli in età scolare dovranno fare una corsa contro il tempo per vaccinare i propri figli prima del suono della campanella che dà inizio alle lezioni. La nuova legge è molto chiara: chi rifiuta di vaccinare rischia non solo maxi multe fino a 7.500 euro ma anche la potestà genitoriale. Questi due dei principali punti del decreto legge varato dal Consiglio dei ministri, che a partire dal prossimo anno scolastico reintroduce l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’iscrizione a scuola, portandole da 4 a 12.

Lo scontro sulle fasce d’età coinvolte si è concluso con la decisione di rendere i vaccini obbligatori per la fascia 0-6 anni, e non per quella 0-10 anni come inizialmente suggerito dalla ministra Beatrice Lorenzin. Per la scuola dell’obbligo fino al secondo anno di superiori – e quindi dai 6 fino ai 16 anni d’età – sono invece previste pesanti sanzioni per i genitori che non rispettano l’obbligo, come aveva proposto la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli per «garantire al contempo anche il diritto costituzionale all’istruzione».
Ma tra i punti del provvedimento anche quello che prevede che il genitore o l’esercente la potestà genitoriale che violi l’obbligo di vaccinazione venga segnalato dalla Asl al Tribunale dei Minorenni per la sospensione della potestà genitoriale. Alle quattro vaccinazioni già obbligatorie per legge (Difterite, Tetano, Poliomielite ed Epatite B) si aggiungono quelle per Morbillo, Parotite e Rosolia (la trivalente Mpr); Pertosse ed Heamophilus B (che oggi vengono somministrate insieme alle quattro obbligatorie in una esavalente). Diventano obbligatori anche i vaccini per Varicella e Meningococco B e C. La mancata vaccinazione comporterà l’impossibilità di iscriversi ad asilo nido e scuola materna. Per la scuola dell’obbligo invece si cambia modalità: la ministra Lorenzin ha spiegato che da 6 a 16 anni si dovrà presentare alla scuola il certificato di vaccinazione: se non lo si presenta, il dirigente scolastico farà una segnalazione alla asl, che contatterà la famiglia e darà un arco di tempo nel quale effettuare la vaccinazione al proprio figlio. Se i genitori dovessero rifiutare la vaccinazione scatteranno una serie di sanzioni molto pesanti, dai 500 ai 7500 euro.
Si stima che in Italia il numero di bambini da vaccinare sia enorme, più di 800mila e poiché il decreto appena approvato produrrà i suoi effetti già dall’anno scolastico 2017-2018 il rischio è che in vari uffici e strutture pubbliche si crei il caos. Il calcolo sul numero di bambini e ragazzi da vaccinare è il risultato di un incrocio tra il numero dei nati e la copertura vaccinale più bassa che attualmente è quella del morbillo. Anche il dato pugliese si uniforma a quello nazionale. Secondo quanto riporta l’ultimo Piano nazionale sulla prevenzione vaccinale pubblicato dal Ministero alla Salute, in Puglia la copertura vaccinale più bassa - a 24 mesi d’età - riguarda il Meningococco C coniugato, che si attesta al 77,32%, seguita da Varicella (81,82%), Morbillo, Parotite e Rosolia, tutti e tre fermi all’81,15%. Alta invece la vaccinazione per Polio, Difterite, Tetano e Pertosse (93,80%), Hib (93,73%), Epatite B (93,80%). Sempre in Puglia, la copertura vaccinale sale se si considera la fascia d’età fino a 36 mesi. Anche in questo caso, percentuale più bassa si registra per Meningococco C coniugato (82,14%), Varicella (85,70), Morbillo, Parotite e Rosolia (88,08%), Polio, Difterite, Tetano e Pertosse (95,70%), Epatite B (95,69%), Hib (95,65%).
La nuova legge, per come è stata strutturata, dovrebbe mettere fine al trend in calo e, di conseguenza, anche al rischio di focolai epidemici di grosse dimensioni per malattie attualmente sotto controllo, e addirittura di ricomparsa di malattie non più circolanti nel nostro Paese.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA