Sud Est, c’è la tentazione bus al posto dei treni:
il nodo delle strategie future

Sud Est, c’è la tentazione bus al posto dei treni: il nodo delle strategie future
di Vincenzo DAMIANI
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Mercoledì 9 Agosto 2017, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 18:32
Treno o bus? La chiusura momentanea delle due tratte ferroviarie Casarano-Gallipoli e Maglie Otranto preoccupa pendolari, sindacati e politici nel Salento. Ferrovie Sud Est assicura che «entrambe le linee saranno operative a partire dal prossimo 4 settembre», però con la Regione Puglia è in corso il confronto su quale futuro disegnare per il trasporto salentino. Non è escluso, infatti, che l’azienda di trasporto nel nuovo piano industriale possa preferire la gomma al ferro, almeno sulle due tratte interrotte dallo scorso giugno. Motivi di convenienza economica, ma anche la volontà di elevare la qualità del servizio offerto attraverso una integrazione bus-treno.
Fse – attraverso una nota – ieri ha sottolineato che «è consapevole che c’è una potenziale domanda turistica da intercettare e, appena le condizioni lo consentiranno, l’offerta estiva sarà potenziata e adeguata alle reali esigenze del segmento turistico in una logica di integrazione ed efficienza dei servizi». Ovviamente si fa riferimento alla prossima estate, quella in corso è ormai entrata nella sua fase conclusiva e, comunque, attualmente l’azienda non sarebbe in grado di garantire servizi migliori viste le condizioni in cui si trovava quando è stata acquisita. Però, nel rassicurare che l’offerta sarà all’altezza della situazione, non viene specificato su quale “mezzo” punta la nuova Ferrovie Sud Est targata Fsi. Non è un mistero che, sin dai tempi delle trattative per acquisire Fse, Ferrovie dello Stato italiane avesse un interesse particolare per il trasporto su gomma, sul quale punta molto. Nel Salento, in particolare, la società sembra intenzionata a sviluppare più il servizio bus, non è un caso che la realizzazione della metropolitana di superficie non sia nei programmi di Ferrovie Sud Est, nonostante le pressioni della Regione Puglia.
 
Nessuna decisione definitiva è stata ancora presa, le trattative e i dialoghi sono in corso: a fine mese, ad esempio, l’amministratore delegato Andrea Mentasti incontrerà nuovamente i sindacati per presentare una bozza più completa del piano di investimenti e di sviluppo futuro. Non un piano industriale vero e proprio ma qualcosa che si avvicina molto. Anche con la Regione il confronto non è interrotto, anzi: in settimana, venerdì prossimo, l’assessore ai Trasporti Antonio Nunziante farà il punto della situazione con i suoi funzionari, riunione alla quale dovrebbero partecipare anche rappresentati di Fse. I politici locali, in maniera trasversale, però chiedono che si faccia chiarezza subito, il Movimento5Stelle ha già anticipato di essere pronto a dare battaglia: alla ripresa dei lavori in Consiglio regionale verrà depositata un’altra interrogazione.
C’è, poi, un altro indizio che fa pendere l’ago della bilancia verso l’ipotesi che Fse voglia privilegiare la gomma al ferro in provincia di Lecce, e cioè la decisione di completare nell’area salentina l’installazione del sistema di sicurezza Scmt solamente nel 2019, preferendo dare priorità alle linee baresi. Una scelta contestata dai sindacati durante l’incontro avvenuto la settimana scorsa con l’amministratore delegato Andrea Mentasti. I cantieri, intanto, sono stati aperti a Bari, mentre a Lecce gli interventi saranno avviati successivamente e saranno completati entro la fine del 2019, stando alle previsioni dell’azienda di trasporto. Oltre due anni di attesa, quando – secondo i sindacati – potrebbero bastare pochi mesi. Le linee salentine – a differenza di quelle baresi – infatti sono già pronte e attrezzate per l’installazione del Scmt: in sostanza, i binari rispettano gli standard europei basati sui chili di ferro per ogni metro. Il limite fissato è di 50 Uni (l’Uni è l’unità di misura utilizzata nel gergo tecnico), cioè 50 chili di ferro per ogni metro di binario. Occorre, quindi, solo procedere con l’installazione del Scmt. Le linee baresi, invece, vanno rifatte ex novo perché i binari non rientrano nel limite di 50 Uni, sono al di sotto e verranno portati a 60 Uni
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