Tap, Conte accentra la valutazione
A Brindisi la nave per i lavori sui fondali

Tap, Conte accentra la valutazione A Brindisi la nave per i lavori sui fondali
di Francesco G. GIOFFREDI
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Lunedì 8 Ottobre 2018, 09:37 - Ultimo aggiornamento: 13:16
Il dossier è tra più sensibili: per strategicità dell'opera, per impatto sui consensi elettorali, per complessità dei fattori sul piatto, dagli accordi internazionali ai costi per le casse pubbliche. Forse anche per questo il fascicolo Tap è lì inchiodato sulla scrivania del premier Giuseppe Conte: nessuna cabina di regia, né strutture tecniche di missione o comitati di conciliazione, la decisione sul gasdotto con approdo nel Salento appartiene esclusivamente al presidente del Consiglio. Che sta soppesando tutti gli elementi e gli ingredienti del dossier avvalendosi del supporto di tecnici, provando a domare e attutire il pressing dei due azionisti politici del governo: i cinque stelle, che vorrebbero cassare l'infrastruttura e chiudere per sempre il cantiere a San Foca, come solennemente promesso in campagna elettorale; e la Lega, che viceversa spinge perché il gasdotto sia completato. Non solo: all'esito della valutazione costi-benefici, il premier - spiegano fonti di palazzo Chigi - dovrebbe incontrare anche i vertici del Consorzio Tap e di Snam. Nei mesi scorsi Conte ha avuto un colloquio con Marco Potì, sindaco di Melendugno e frontman istituzionale della protesta noTap che al presidente gialloverde ha illustrato le presunte falle progettuali e le ragioni del no. «È stato il primo e l'unico contatto avuto con il premier - spiega oggi Potì - dopodiché abbiamo inviato alla presidenza del Consiglio un dossier elaborato con il professor Michele Carducci. Adesso chiediamo che si faccia presto, di decidere quanto prima: il tempo non è una variabile indipendente, il cantiere procede e fa danni. Se si aspetta a decidere, può sembrare un modo per prendere tempo».
Da Roma non filtra alcuna certezza sulla tempistica del verdetto: in precedenza s'era parlato di «fine anno». Ma il nodo da sciogliere è un nodo di marmo: qualunque sarà l'esito, la valutazione governativa produrrà in ogni caso effetti dirompenti. Uno stop all'infrastruttura scatenerà l'effetto domino sul piano internazionale e interno, anche perché le richieste di risarcimento in sede civile degli investitori potrebbero comportare costi per le casse dello Stato di almeno 20 miliardi. Un via libera al gasdotto, escludendo a questo punto ogni suggestione sullo spostamento d'approdo, risveglierebbe la protesta territoriale e stringerebbe inevitabilmente i cinque stelle all'angolo.
I lavori nei pressi di San Foca, intanto, affronteranno una nuova e delicata fase - come testimoniato da due ordinanze della Capitaneria di porto di Otranto. Nella prima viene reso noto che «dal 1 ottobre al 31 dicembre 2019 Tap inizierà le attività di costruzione per la sezione marina del progetto, e in continuità von quanto già effettuato in fase ante-operam provvederà all'esecuzione dei rilievi e monitoraggi ambientali», attività che «verranno svolte mediante l'utilizzo di unità navali a tal fine autorizzate, nelle aree di mare territoriale, più esattamente lungo la rotta della condotta». Nelle porzioni di mare individuate dall'ordinanza, sarà volta per volta vietato nel raggio di 200 metri dalla nave «intralciare le attività delle unità impegnate, navigare, ancorare e sostare, praticare la balneazione, effettuare attività di pesca, svolgere immersioni». Le attività di monitoraggio delle navi verranno comunque sospese nel periodo estivo. La seconda ordinanza è relativa all'installazione di palancole all'uscita del tunnel, a 25 metri di profondità e a un chilometro e mezzo dalla costa: si tratta di paratie metalliche, che hanno il compito di mitigare i lavori sul punto d'uscita; in questo modo la torbidità delle acque prodotta dalla talpa viene spostata al largo per tutelare la flora marina, con confinamento della zona di scavo. In questo caso l'interdizione (500 metri dalle navi) terminerà a dicembre. I lavori saranno effettuati dalla nave Adhemar de Saint Venant, che è già al porto di Brindisi e che nei prossimi giorni si sposterà nelle acque di San Foca.
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