Treni bloccati e aerei costosissimi, l’allarme degli operatori turistici: «Pasqua, arrivano le prime disdette»

Treni bloccati e aerei costosissimi, l’allarme degli operatori turistici: «Pasqua, arrivano le prime disdette»
di Rita DE BERNART
4 Minuti di Lettura
Venerdì 15 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 13:06

Pochi collegamenti, orari scomodi, frequenti ritardi, cantieri e interruzioni sulle strade principali e in ultimo la frana che ha reso inagibile il tratto di rete ferroviaria da Foggia a Caserta. Quando ai nei del sistema di trasporto regionale si aggiungono i capricci della natura il risultato è un territorio quasi completamente isolato: con inevitabili ricadute negative e disagi a catena in tutta la Puglia per cittadini e imprese. Un danno notevole, e se accade a due settimane dalle vacanze pasquali, con famiglie, pendolari, studenti e turisti che si accingono a raggiungere la Puglia o a viaggiare verso altre regioni, la beffa è persino peggio.

Il caos

Sono bastati appena tre giorni per avere le prime avvisaglie; venendo meno il collegamento ferroviario, o meglio la possibilità di un viaggio senza la staffetta treno – bus, bus - treno, è aumentata la richiesta di voli che, però, sono pochi e la corsa al biglietto ha fatto schizzare alle stelle le tariffe: la tratta Brindisi Roma costa - bontà dell’algoritmo - quanto un volo intercontinentale. È la legge del mercato. Alternative? Poche o nessuna. Soprattutto per chi ha necessità di muoversi in giornata per lavoro, per questioni di salute o formazione e per chi vuole trascorrere un weekend festivo rilassante. In questo caso, quanti rinunceranno al viaggio?

Se lo chiedono gli operatori turistici che già in qualche caso si trovano a gestire delle disdette. «I disagi sono molteplici – spiega Pierangelo Argentieri di Federalberghi Brindisi- un po' legati al costo dei voli che è pazzesco, oltre a tutto il resto; considerando inoltre i lavori sulla strada principale, la A16, che non facilitano gli spostamenti. In linea di principio soprattutto per chi ha delle vacanze brevi vuol dire aumentare i tempi di percorrenza e ridurre la vacanza. La considerazione che faccio di fronte a queste situazioni è che il Pnrr ha fallito prima ancora di cominciare perché se punta a rendere un territorio efficiente dal punto di vista digitale e della sostenibilità, la realtà è che i voli sono sempre meno, caso Ita, i collegamenti ferroviari non sono all’altezza e quindi tutto come sempre è disatteso».

Il rischio è anche di arrivare al ponte del 25 aprile - con la Pasqua in mezzo - senza aver ripristinato lo stato dei luoghi. «Per oltre trenta giorni non ci saranno i collegamenti, se non con pullman sostitutivi- dice Massimo Salomone, coordinatore Confindustria turismo Puglia -. Stiamo vedendo nelle nostre agenzie che in tanti stanno provando a disdire i biglietti dei treni e prendere i voli. Sappiamo bene però che i voli disponibili sono pochi e i posti destinati a low cost altrettanto, la forte domanda fa dunque schizzare le altre tariffe. Il nostro timore è che con la Pasqua di mezzo, i danni aumenteranno: molti turisti che dovevano venire da Roma, gli stranieri che fanno il tour e si spostano dalla Capitale in treno in giornata, potrebbero annullare la prenotazione e magari andranno altrove; lo stesso chi viene da Napoli per il weekend. Senza contare il disagio per studenti, lavoratori, famiglie. Questi imprevisti fanno comprendere quanto siano importanti i collegamenti, noi ci teniamo tanto al discorso infrastrutture per questo proviamo sempre a tenere alta l’attenzione. Fino a quando non riusciremo ad avere collegamenti più agevoli, in questi casi la Puglia rimarrà quasi isolata e raggiungibile solo su gomma. Finché non avremo l’alta capacità saremo periodicamente soggetti a questi problemi».

Insomma quanto accaduto evidenzia un sistema a più falle che frena anche lo sviluppo turistico. «La natura purtroppo non si può gestire, capita raramente ma può succedere – commenta Giancarlo De Venuto di Asshotel Puglia –; questo disagio però è il dazio che si paga per non avere collegamenti in più direzioni, aerei e voli frequenti, strade scorrevoli e ben fatte e ferrovie adeguate. C’è da dire poi che c’è anche uno sbilanciamento incredibile tra le rotte su Bari e Brindisi, in un rapporto da uno a cinque. Il danno è tanto perché la tratta è proprio quella che collega a Roma e Napoli; occorre comprendere che il nodo dei trasporti è fondamentale perché il turismo abbia uno sviluppo economico migliore di quello che abbiamo oggi. E parlo non solo di ricettività ma anche di tutte le attività e i segmenti legati ai flussi turistici, e quindi all’intero territorio».