Vaccinazioni obbligatori: in Puglia la legge funziona
Calano gli inadempienti/INFOGRAFICA

Vaccinazioni obbligatori: in Puglia la legge funziona Calano gli inadempienti/INFOGRAFICA
di Vincenzo DAMIANI
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Giovedì 18 Gennaio 2018, 08:47 - Ultimo aggiornamento: 12:08
Vaccinazioni obbligatorie, sì o no? Il dibattito sulla nuova legge, in vigore dall’estate scorsa, è entrato anche nell’agenda dei partiti che sono in campagna elettorale in vista del voto del 4 marzo. Da una parte Lega e M5S pronte, dicono, ad eliminare l’obbligo; dall’altra il Pd che difende la norma. Ma che effetti ha avuto in Puglia, sino ad oggi, la legge che obbliga a vaccinare i bambini da 0 a 6 anni pena l’esclusione da scuola? Dai primi dati forniti dal dipartimento Salute della Regione Puglia, fermi al 31 ottobre 2017, emerge che l’obiettivo che il governo nazionale si era posto, cioè quello di riportare a livello di guardia la percentuale di copertura vaccinale, è stato raggiunto: mediamente, nella nostra regione, è stato “recuperato” il 3,3% dei bambini. Cosa significa? Si tratta di piccoli tra i 2 e i 6 anni che sino a giugno del 2017 non erano stati vaccinati e che, dopo l’introduzione della legge, sono stati sottoposti alla profilassi.

La media, invece, degli “inadempienti” – cioè di coloro che al 31 ottobre scorso non erano ancora stati vaccinati – è di circa l’8%: significa che il 92% dei bimbi pugliesi ora è protetto da patologie come morbillo, parotite, rosolia pertosse. Vediamo nel dettaglio la copertura in base all’età e al tipo di vaccino, cominciando dall’esavalente (anti tetano, difterite, pertosse, poliomielite, emofilo b, epatite b). I bambini “recuperati” nella fascia di età di 2 anni rappresentato il 3,4%, tra quelli di 3 anni la percentuale è del 2,3%, tra quelli di 4 anni si scende al 2% al pari dei bambini di 5 anni, ed infine tra i piccoli di 6 anni i “recuperati” rappresentano il 2,6%. Il maggior numero di “inadempienti” per quanto riguarda l’esavalente si ha tra i bimbi di 2 anni: l’8,9% non è stato ancora vaccinato nonostante l’obbligo. Passiamo al vaccino contro morbillo, parotite e rosolia, qui le percentuali di bimbi “recuperati” sale, ma è anche più elevata la fetta di piccoli non ancora immunizzati. Ad esempio, il 5,1% dei bambini di 2 anni è stato “recuperato”, ma il 13,2% risulta ancora non vaccinato. Così come non è stato sottoposto a profilassi il 10,9% dei piccoli di 3 anni (4,2% recuperati) e il 10% di quelli di 4 anni (3,8% recuperati); tra i bambini di 5 anni è stato recuperato il 3%, mentre tra quelli di 6 anni il 4,5%. I dati ufficiali, quindi, dicono che la nuova legge sull’obbligo ha sortito un effetto positivo, sono aumentati i bambini che ora sono protetti da malattie che, in alcuni casi, possono portare a complicanze anche mortali. Per buona pace di chi sostiene, invece, che l’obbligo possa produrre effetti negativi e contrari, diffondendo diffidenza nella popolazione e maggiore paura e “diserzione”.
 
Il prossimo aggiornamento si avrà il 7 febbraio, dalle Asl sono ottimisti sul fatto che i dati possano migliorare ulteriormente. Al 31 ottobre, però, c’è ancora circa l’8% di bimbi non vaccinato, circa 5.600. Vengono definiti “irregolari”, cosa significa? Che potrebbero aver cominciato il ciclo di vaccini ma averlo interrotto o, comunque, non concluso; oppure potrebbero aver prenotato la vaccinazione ma non averlo comunicato; e, infine, tra di loro potrebbero esserci anche bimbi che, per conclamati motivi di salute, hanno ottenuto l’esonero dall’obbligo. Ora, però, inizia la fase due: la sfida per Regione, Asl e scuole sarà convincere i genitori di quei 5mila bambini “irregolari” a rispettare la nuova norma nazionale. Al momento non risultano casi di allontanamento dagli asili di piccoli non vaccinati, ma questo è quello che prevede la legge: quindi, per chi volontariamente ha deciso di non vaccinare i propri figli il rischio è che, dopo i controlli incrociati di Asl e scuole e dopo un primo avvertimento, possa scattare l’espulsione. L’obiettivo è non arrivare a dover impedire ai piccoli di frequentare negli asili, per questo i genitori inadempienti riceveranno un richiamo e saranno invitati a discuterne. Almeno inizialmente verrà adottata la linea “morbida”, quella del dialogo ma da marzo in poi scuole e Asl saranno chiamate a far rispettare una norma dello Stato.
Sono 10 le vaccinazioni obbligatorie richieste ai bambini e ragazzi fino a 16 anni, le vaccinazioni però sono essenziali per l’iscrizione all’asilo nido, alla scuola materna e ai servizi integrativi, compresi quelli privati. Nella fascia da 6 a 16 anni, invece, chi non si vaccina rischia solamente una multa.
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