Vaccini, basta l’autocertificazione
prenotazioni al telefono o via mail

Vaccini, basta l’autocertificazione prenotazioni al telefono o via mail
di Vincenzo DAMIANI
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Sabato 2 Settembre 2017, 11:58 - Ultimo aggiornamento: 18:14

Le prenotazioni delle vaccinazioni, per quest’anno, si potranno fare anche telefonicamente, inviando una e-mail alle Asl oppure con una raccomandata con ricevuta di ritorno. I ministeri della Salute e dell’Istruzione, ieri, hanno diramato una nuova circolare per aiutare le famiglie in ritardo e che devono, entro l’11 settembre, presentare la documentazione agli asili nido per poter iscrivere i propri figli. L’altra novità introdotta dai ministeri riguarda proprio la presentazione dei documenti: solo per l’anno scolastico ormai alle porte, “in alternativa – si legge nella circolare - alla presentazione della copia della formale richiesta di vaccinazione si potrà autocertificare di aver richiesto all’Asl di effettuare le vaccinazioni non ancora somministrate”. A patto che entro il 10 marzo del 2018 i genitori presentino il documento di avvenuta vaccinazione.
Quindi, per dirla con le parole del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, adesso basterà dimostrare la volontà di voler vaccinare il proprio figlio per non incorrere in sanzioni. «Dobbiamo evitare di lasciare aperta un’area di rischio per i più piccoli - spiega Lorenzin – è un tema di sicurezza. I bimbi piccoli sono tabula rasa sul piano delle difese immunitarie, abbiamo epidemie in corso, il morbillo continua, i dati sono molto allarmanti nei reparti di infettivologia e nonostante il calo fisiologico di agosto siamo preoccupati per l’inizio dell’anno scolastico». Sono infatti 4.238 in Italia i casi di morbillo nel 2017, con tre decessi - secondo l’ultimo bollettino del ministero della Salute - anche se, precisa il ministro, «i casi reali potrebbero essere più del doppio».
 
È anche l’allarmante epidemia di morbillo ad aver indotto il ministero a varare la legge che subordina l’iscrizione a scuola alle vaccinazioni obbligatorie: l’anno scorso i casi furono circa 800, quindi quando mancano ancora 4 mesi alla fine del 2017 sono già aumentati di 5 volte. Di questi casi, l’88% riguarda non vaccinati.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Garante della privacy: da oggi, scuole e servizi educativi per l’infanzia potranno trasmettere gli elenchi degli iscritti alle Asl competenti per territorio e consentire, così, la verifica della regolarità vaccinale senza aggiungere oneri burocratici alle famiglie. «Tale decisione risponde alla richiesta dell’Ufficio scolastico regionale per la Toscana e di numerose altre amministrazioni su scala nazionale che hanno manifestato l’intenzione di effettuare uno scambio automatico di dati sulla regolarità vaccinale anche in assenza di una specifica norma che lo consentisse».
Anche la Puglia, oltre alla Toscana, aveva già deciso di usare un sistema di scambio di informazioni tra scuole e Asl. Infatti, come disposto da una circolare trasmessa alle Asl pugliesi dal direttore del dipartimento regionale della Salute, Giancarlo Ruscitti, per quanto riguarda i bimbi e i ragazzi dai 7 ai 16 anni, saranno direttamente le scuole a chiedere alle Asl di competenza gli elenchi dei vaccinati (contraddistinti da un codice verde), di quelli che non lo sono ancora ma che hanno prenotato il proprio turno (codice giallo) e dei bimbi non vaccinati (codice rosso). I genitori, quindi, saranno del tutto esonerati dall’onere di dover presentare ai presidi scolastici la certificazione. «Il provvedimento del garante per la privacy indica una strada, che è quella che l’Anci aveva individuato da tempo», commenta il presidente dell’associazione dei Comuni, Antonio Decaro. Il sindaco di Bari ora chiede «un protocollo nazionale». «Solo così – sostiene - l’anno scolastico potrà cominciare senza che le famiglie siano costrette ad andare in giro per uffici pubblici, mettendosi in coda, per ottenere carte da un pezzo di amministrazione pubblica». Soddisfatto invece della circolare ministeriale è Rocco Palese, deputato di Forza Italia: «Rivendico di aver detto per primo cosa sarebbe successo, il problema della legge era nelle difficoltà di attuazione. Sarebbe pericoloso far pensare che questa è la solita legge italiana che resta sulla carta».
In Puglia da ieri è intanto attiva un’altra possibilità per i genitori per evitare file e caos: le mamme e i papà dei piccoli da 0 a 6 anni possono già recarsi nella farmacia più vicina per farsi stampare il certificato di vaccinazione. In una fase successiva, in farmacia sarà possibile anche prenotare la vaccinazione per i propri figli, evitando così di intasare i centri vaccinali delle Asl.

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