Xylella, l'Ue: «L'Italia abbatta gli alberi infetti»

Gli ulivi infetti
Gli ulivi infetti
di Maria Claudia MINERVA
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Venerdì 1 Dicembre 2017, 16:08 - Ultimo aggiornamento: 18:52
Una road map europea per sradicare la xylella fastidiosa: questo l'annuncio fatto a Parigi dal ministro francese dell'Agricoltura, Stéphane Travert, al termine della riunione di alto livello sulla questione a cui partecipavano diversi Paesi europei tra cui l'Italia nonché il commissario Ue Vytenis Andriukatinis. Per Travert, la xylella fastidiosa «resta una minaccia mondiale per i vegetali» e una «priorità per l'Ue». «L'eradicazione - ha continuato - è il nostro primo obiettivo».
Il commissario Ue alla Salute, Vytenis Andriukaitisi ha sottolineato: «La collaborazione del governo italiano con la Commissione europea sul caso xylella è molto stretta. Ci sono progressi, ma bisogna fare ancora di più. L'Italia deve fare di più per abbattere gli ulivi infetti sennò le conseguenze economiche saranno enormi». L'ennesimo richiamo è arrivato al termine della riunione di alto livello sulla xylella cominciata ieri a Parigi. Il responsabile Ue ha evocato il rischio che il virus si propaghi dalla Puglia verso nord con conseguenze «disastrose».
Sulla questione è subito intervenuto il deputato di Forza Italia, Rocco Palese, vicepresidente della Commissione Bilancio della Camera. «Continua ad essere paradossale che debba essere l’Ue a chiedere all’Italia, e quindi in particolare alla Puglia, di rispettare le prescrizioni per impedire che la xylella si propaghi ulteriormente, anche al Nord - ha incalzato -. Il nuovo richiamo arriva oggi dal commissario Ue alla salute Andriukaitis al termine della riunione di alto livello sulla xylella in atto a Parigi. Governo nazionale e Regione non hanno ancora capito che questa epidemia va gestita e combattuta come un’emergenza, quasi fosse un terremoto o una inondazione, con provvedimenti straordinari ed obblighi da rispettare anche sull’abbattimento degli alberi, per evitare che si distrugga anche quel poco che resta. Servono quindi subito un piano straordinario con risorse straordinarie, non solo europee, ma anche nazionali e regionali. I pochi spiccioli stanziati finora, compresi quelli nella Legge di Stabilità sono del tutto insufficienti».
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