Xylella, due cortei nello stesso giorno: associazioni spaccate

Xylella, due cortei nello stesso giorno: associazioni spaccate
di Maria Claudia MINERVA
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Martedì 5 Marzo 2019, 12:23
Non bastano i danni economici e di immagine procurati agli ulivi e ai territori, ora la xylella fastidiosa mette zizzania e spacca anche le organizzazioni agricole. Da una parte la Coldiretti Puglia, Unaprol, frantoiani e vivavisti; dall'altra una compagine, altrettanto compatta, rappresentata da Confagricoltura, Cia, Copagri, Confcooperative delle tre province di Lecce, Brindisi e Taranto, assieme ad altre organizzazioni anche non agricole e le comunità territoriali. Ebbene, entrambe le coalizioni ieri hanno annunciato una grande mobilitazione di massa per fronteggiare il dramma inflitto dalla batteriosi per sabato prossimo, 9 marzo. Tutte e due a Lecce, ma ben distinte.
La sostanziale differenza sta nel fatto che la prima compagine, capitanata da Coldiretti, che ha già incassato l'autorizzazione della Questura, in un comunicato, ha annunciato il percorso per filo e per segno. Viceversa, l'altra coalizione guidata da Confagricoltura delle tre province salentine, pur ufficializzando la manifestazione, ha glissato sul percorso, perché probabilmente ancora non autorizzato. Insomma, un bel pasticciaccio, avrebbe detto Gadda, che non promette nulla di buono, giacché per combattere la xylella servono fronti comuni e non divisioni, come già sono avvenute in passato. Ma tant'è. Di fatto, l'annuncio di due manifestazioni in contemporanea lo stesso giorno e alla stessa ora mostra una forte spaccatura difficile da sanare.
La manifestazione annunciata dalla Coldiretti, insieme a Unaprol, frantoiani e vivaisti, è «contro l'inaccettabile irresponsabilità della Regione Puglia». Arriva, quindi, in piazza Sant'Oronzo la rabbia di agricoltori, pronti a mettere in croce la Regione Puglia, «colpevole di aver gestito male la questione xylella, mandando in fumo migliaia di ulivi in provincia di Lecce e ancora in quelle di Brindisi e Taranto, e lasciando in ginocchio aziende olivicole, frantoiani e vivaisti».
L'appuntamento con il mondo agricolo è, quindi, per sabato 9 marzo 2019, con il corteo che partirà alle ore 9,00 dal Foro Boario di Lecce e si snoderà lungo via Adriatica, viale Porta d'Europa, passando per piazza dei Bastioni, proseguendo lungo viale De Pietro e via XXV Luglio, fino ad arrivare, appunto, in piazza Sant'Oronzo, dove si incontreranno migliaia di agricoltori, frantoiani, vivaisti e rappresentanti della società civile guidati dal presidente di Unaprol David Granieri, dai presidenti della Coldiretti del Salento, dai rappresentanti di frantoiani e vivaisti e con l'incontro di esponenti Istituzionali. «Non c'è più tempo da perdere nell'affrontare drammatiche emergenze che hanno messo in ginocchio decine di migliaia di famiglie - conclude il comunicato -, con gli agricoltori costretti a lasciare le proprie aziende per salvare l'economia ed il lavoro di interi territori».
Sul fronte agricolo opposto, sempre sabato, manifesteranno Confagricoltura, Cia, Copagri, Confcooperative delle tre province (Lecce, Brindisi e Taranto), assieme ad altre organizzazioni anche non agricole e le comunità territoriali. Nei giorni scorsi è stato pure istituito un tavolo istituzionale di crisi in quanto «non si decide sulla grave pandemia per cui l'Unione Europea pretende delle azioni concrete tese ad attuare una politica di contenimento; la Regione Puglia invece di definire una strategia chiara e condivisa che consentisse di superare le difficoltà che ancora oggi impediscono di eliminare le piante infette e secche, inizialmente si è fatta condizionare da ideologi negazionisti e propugnatori di fantomatici rimedi e solo ora si sta ricredendo. La politica e i decisori pubblici a tutti i livelli devono assumersene le responsabilità - tuonano -. Intanto c'è chi nega ancora l'evidenza della ufficialità dei dati di una positività prossima al 100 per cento nella zona delimitata come infetta». Nel frattempo, le associazioni datoriali hanno dichiarato lo stato di agitazione della intera categoria dei territori salentini colpiti dalla pandemia xylella fastidiosa, e stigmatizzato il ritardo negli interventi da parte della Unione Europea, del Governo italiano e soprattutto della Regione Puglia.
Sulle problematiche dei vivai intervengono anche i consiglieri Fabiano Amati e Donato Pentassuglia: «La Regione si rifiuta di applicare una sua stessa legge e i vivai falliscono».
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