Crollo delle palazzine di Amatrice
a piazza Sagnotti: dubbi sull'assenza
di due parti civili dal processo

Crollo delle palazzine di Amatrice a piazza Sagnotti: dubbi sull'assenza di due parti civili dal processo
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Venerdì 22 Febbraio 2019, 01:13
RIETI - L’accusa, per tutti, è di omicidio colposo plurimo, crollo colposo, disastro e lesioni. Stiamo parlando del processo in corso per i crolli delle due palazzine ex Iacp-ex Ater di piazza Sagnotti ad Amatrice, dove in seguito al sisma del 24 agosto 2016 morirono 18 persone e ne rimasero ferite 3. Alla sbarra ci sono Ottaviano Boni, 79 anni, all’epoca direttore tecnico della Sogeap, impresa appaltatrice dei lavori; Luigi Serafini, 84, amministratore unico della Sogeap; Franco Aleandri, 84 anni, presidente pro-tempore dell’Istituto autonomo case popolari (Iacp); Maurizio Scacchi, 63, geometra della Regione-Genio Civie; Corrado Tilesi, 85 anni, all’epoca assessore ad Amatrice. Altre 4 persone non sono più perseguibili perché morte.

Secondo le conclusioni delle indagini condotte dai pm Rocco Gustavo Maruotti e Lorenzo Francia, le due palazzine furono costruite con materiali inadeguati, pilastri troppo sottili, armature esigue e calcestruzzo a bassa resistenza. E a seminare dubbi per primo sui materiali utilizzati è stato Eliseo Maggi, architetto di Fara Sabina ma, soprattutto, commissario straordinario Ater all’epoca del terremoto.

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