Desirée, la testimonianza dell'amica: «Venduta per una dose: una donna era lì ha visto ha visto ma non ha parlato»

Desirée, la testimonianza dell'amica: «Venduta per una dose: una donna era lì ha visto ha visto ma non ha parlato»
di Camilla Mozzetti
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Venerdì 26 Ottobre 2018, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 15:46

«So che una donna ha visto tutto ma non ha parlato e ha barattato il suo silenzio per qualche dose di droga». Sono ormai le 22 quando Antonella esce dalla Questura dopo un interrogatorio durato ore. Agli uomini della Squadra Mobile, diretti da Luigi Silipo, ha raccontato per la seconda volta dopo esser già stata ascoltata mercoledì scorso, le ore precedenti alla morte di Desirée Mariottini. Con la sedicenne di Cisterna di Latina, Antonella 24 anni, tatuatrice, ha trascorso più di due giorni. «L'ho conosciuta a San Lorenzo racconta all'inizio della scorsa settimana, entrava e usciva dal palazzo in via dei Lucani in cerca di eroina, ho provato a portarla via, tanto che le ho offerto di venire a stare da me a Finocchio ma lei non ha voluto».

 



Giovedì nelle ore precedenti alla morte di Desirée le due ragazze sono state insieme: «Abbiamo fatto un giro per il quartiere compresa una sosta per prendere da bere nel forno a largo Eduardo Talamo ma lei era in piena dipendenza e quindi voleva solo trovare della droga, quando l'ho lasciata dentro al palazzo era cosciente». Stando al suo racconto, erano da poco trascorse le 23.30 di giovedì 18 ottobre. Antonella decide di tornare a casa da sola. «La mattina dopo mi ha chiamato una persona, che era lì quella notte, e mi ha detto che Desirée era morta aggiunge ancora la tatuatrice mi sono sentita in colpa perché la potevo portare via ma non ha voluto». La sua testimonianza è stata utile agli inquirenti per diverse ragioni: Antonella conosce perfettamente l'ambiente di via dei Lucani perché lo frequenta da tempo, così come conosce i due senegalesi e il nigeriano fermati dalla polizia. Allo stesso tempo sa chi è Giovanna, la donna che ha chiamato poi la polizia la notte tra giovedì e venerdì scorsi dicendo che Desirée era morta. «Gliel'ho detto agli agenti conclude Antonella quella ragazza avrà pure chiamato per dare l'allarme, ma ho saputo che si è venduta per un po' di droga dicendo che avrebbe tenuto la bocca chiusa, non so poi cosa ha detto».

I CONFRONTI
Ora gli inquirenti stanno confrontando tutte le testimonianze raccolte per delineare con esattezza la dinamica di quel giorno. Non è da escludere che più persone abbiano assistito allo stupro e alla morte della sedicenne perché erano lì e che, sotto effetto di alcol e droghe, non l'abbiano aiutata. Di certo, Desirée era arrivata a Roma già da un po' di tempo. Nel palazzo di via dei Lucani ci era finita seguendo il giro della droga e lì aveva conosciuto almeno sette persone che l'hanno poi incontrata più di una volta e che hanno parlato con lei prima che morisse. «Mi aveva confidato che non voleva tornare a casa il racconto di Nasco, un altro testimone ascoltato dalla Mobile perché in famiglia la maltrattavano». Secondo gli esiti dell'autopsia, Desirée è morta dopo una lunga agonia.

 

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