Ragnarock, il tarantismo "psichedelico"

Ragnarock, il tarantismo "psichedelico"
di Claudia PRESICCE
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Venerdì 25 Agosto 2017, 05:30
È tutto pronto per l’esordio psichedelico: i canti tradizionali salentini si vestiranno di un abito del tutto nuovo questa sera in piazza San Pietro a Galatina alle 22, vicino alla stessa cappella di San Paolo che ha visto le vere tarantate andare a ringraziare il santo per essere state guarite. Arriva oggi “Ragnarock”, progetto di fusione tra i più grandi classici internazionali del rock psichedelico “classico” e dell’hard rock con i canti legati al tarantismo.
Nato sotto l’egida del nuovo corso di laurea Dams dell’Università del Salento, Ragnarock è frutto degli studi di Gianfranco Salvatore, da vent’anni docente dell’Università del Salento di Etnomusicologia e di Storia della Popular Music, studioso delle tradizioni popolari e produttore artistico (già tra i fondatori degli Avion Travel e, per i suoi studi sulle tradizioni salentine, proiettate comparativamente sull’universo antropologico internazionale delle cerimonie di “trance”, tra i fondatori nel 1998 della “Notte della Taranta”).
Nel concerto Ragnarock, accanto a Gianfranco Salvatore, si esibiranno Antonio Ancora (vincitore con l’Aram Quartet della prima edizione di “X Factor”), Giorgio Mongelli, chitarrista della band americana Ethan BroshBand di ritorno dai concerti in Stati Uniti e Canada, con Max Ingrosso alla batteria e le voci femminili di Serena Quarta e Loredana Firenze.
«Galatina è il luogo simbolico del rituale del tarantismo e della musica salentina – spiega Gianfranco Salvatore – presentare questo concerto proprio nella piazza vicino alla cappella di San Paolo, nei luoghi in cui le tarantate ringraziavano il santo dopo la guarigione riproducendo il loro ballo, significa contestualizzare il progetto in una chiave storica rigorosa».
L’ascolto, dopo gli approcci con il jazz e l’elettronica, riprodurrà per i nostri canti tradizionali un incontro musicale del tutto nuovo: «Come altri miei progetti passati, a partire dalle prime tre edizioni della Notte della Taranta e in altri lavori, ho voluto applicare i miei studi sul tarantismo in chiave comparativa rispetto allo scenario internazionale dei fenomeni di trance rituale accompagnati da musica e ballo – continua il docente – e abbiamo notato come nella popular music il concetto di estasi e trance è stato affrontato soprattutto nel movimento psichedelico. Così finalmente, dopo tanti tentativi, qui per la prima volta i canti tradizionali salentini incontreranno i classici dell’epoca rock psichedelica e, con un meccanismo del tutto nuovo, verranno montati sopra le loro strutture di base. Frutto di venti anni di ricerca il progetto è fortemente innovativo e va aggiunto che, partendo da questa esperienza, la città di Galatina intende impegnarsi nella valorizzazione della sua identità come luogo storico del fenomeno del tarantismo e degli annessi fenomeni musicali e coreutici».
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