A tutta musica con Paul, Soler e Mannarino

A tutta musica con Paul, Soler e Mannarino
di Ilaria MARINACI
3 Minuti di Lettura
Martedì 15 Agosto 2017, 05:30
Alvaro Soler e Sean Paul stasera e Mannarino domani sera. Il Postepay Parco Gondar di Gallipoli cala i suoi assi di Ferragosto con una proposta musicale che cerca di incontrare tutti i gusti.
Oggi l’Arena del parco a tema più grande d’Italia ospiterà l’unica data al Sud di due fuoriclasse del ritmo come Soler e Paul (ore 22.30, ingresso 25 euro + dp). 
Quella di Paul, esponente di punta della dance hall mondiale, è una carriera dedicata alle collaborazioni con star internazionali, da Beyoncé a Rihanna, passando per Kelly Rowland e Nicki Minaj, senza dimenticare, dal lato del reggae, Damian Marley e Wayne Marshall. Dopo il successo di “Cheap thrills” in collaborazione con Sia che ha dominato le classifiche la scorsa estate, il suo ultimo singolo è “No Lie”, featuring la cantante britannica Dua Lipa, il cui videoclip su Youtube ha quasi raggiunto i 200 milioni di visualizzazioni. 
Anche Alvaro Soler ha fatto delle collaborazioni uno dei suoi punti di forza. Sul palco gallipolino, oltre alle sue hit più famose come “El Mismo Sol”, “Sofia” e “Libre” (insieme a Emma Marrone nella versione italiana), il cantautore spagnolo presenterà i brani del suo disco “Eterno Agosto”, certificato Oro nel nostro paese. Nell’album spiccano anche la collaborazione con Max Gazzè in “Sonrio (La vita com’è)” e la versione inglese di “El mismo sol” (Under the same sun) in cui duetta con Jennifer Lopez. 
Dopo i live la festa continua su tre differenti piste sulle note della dancehall più sfrenata, con il Kawabonga Party e le sue sonorità reggae, hip hop ed elettroniche, e sui ritmi latini del Malafiesta Party. 
Domani sera, invece, farà tappa al Gondar l’Apriti Cielo Tour di Mannarino, organizzato da Coolclub, Bass Culture e Molly Arts (ore 22.30, ingresso 25 euro + dp). Il cantautore romano, in questi live estivi con un set completamente rinnovato, fa incontrare ritmi che rimandano a Bahia, all’Africa e a New Orleans con altri che attingono al rock, al folk, al romanesco e al blues musicale. «Questo è un disco – spiega Mannarino – che è nato ed è stato ispirato dai molti viaggi che ho fatto in questi ultimi anni, soprattutto in Sud America. Di questi luoghi apprezzo molto la concezione della musica, considerata come un qualcosa che serve a comunicare con il corpo e arriva prima al corpo e poi alla testa. Il mio intento, quindi, è quello di unire la scrittura cantautorale a ritmi che invitino a ballare». La sua musica si ispira ad una frase di Vinicius de Moraes, “la samba è una tristezza che balla”. «È un album che cerca la bellezza con dolce disperazione, un’allegria non vuota e frivola bensì piena, che sceglie il bello come possibilità di salvezza. Questo è il messaggio – conclude – che ho voluto trasmettere».
Sul palco con lui, una carovana di undici musicisti e polistrumentisti di livello internazionale che lo accompagneranno con oltre trenta strumenti provenienti da tutto il mondo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA