In passerella abiti ispirati al vino e alle ceramiche:
la moda pugliese incanta Milano

In passerella abiti ispirati al vino e alle ceramiche: la moda pugliese incanta Milano
di Ilaria MARINACI
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Giovedì 28 Settembre 2017, 19:03 - Ultimo aggiornamento: 19:14

Tornano tutti premiati i designer e gli stilisti pugliesi che hanno partecipato alle seconda edizione di Mad Mood, il format ideato e realizzato dalla salentina Marianna Miceli e realizzato con il sostegno di Puglia Promozione, che, durante la Milano Fashion Week, ha fatto sfilare le creazioni dei talenti emergenti della moda italiana e internazionale. Per tre giorni, da venerdì a domenica, il portico di Palazzo Giureconsulti che ospita la Camera di Commercio di Milano, a due passi dal Duomo, è stato trasformato in una passerella calcata da splendide modelle che hanno sfoggiato gli abiti nati dalla fantasia e dalla passione di giovani stilisti. Fra questi, provenienti dalle Fashion Week di tutto il mondo, a prendersi la scena sono stati proprio i pugliesi. Gli allievi dell’Istituto Cordelia, storico brand leccese, hanno presentato una collezione originale e colorata ispirata alla ceramiche di Grottaglie con abiti dalle gonne larghe che rendevano le donne gitane in salsa mediterranea, mentre sfilavano non a caso sulle note della celebre “Habanera” tratta dalla “Carmen” di Bizet.
Ispirata, invece, al vino di Puglia “Conti Zecca”, con abiti rosso vermiglio, bianchi e neri con accessori dorati, la collezione di Fedra Couture, marchio della tarantina Federica D’Andria, che è piaciuta molto per le linee morbide, essenziali ed eleganti, degne della migliore tradizione sartoriale italiana. Con lei anche tre baby modelli, fra i quali la piccola Alice Alfonso.
Terza pugliese a presentare le sue creazioni a Mad Mood è stata la salentina Annalisa Surace, studi di architettura investiti nel fashion, dando vita al brand IJO’ Design, che ha portato in passerella una collezione di abiti di forma e disegno geometrico realizzati attraverso la tessitura artigianale su un antico telaio in legno di ulivo. Non stoffe scelte per fare un vestito ma create contestualmente allo stesso, insomma.
Tutti e tre i marchi pugliesi hanno portato a casa, come dicevamo, soddisfazioni morali ma anche materiali sotto forma di partecipazioni a prestigiosi appuntamenti internazionali. Fedra Couture della tarantina D’Andria, già protagonista della prima edizione di Mad Mood e vincitrice lo scorso anno del Premio Serbia Fashion Week, porterà la sua collezione ispirata al vino all’edizione 2018 della Feeric Fashion Week, la più grande fashion week dell’Europa dell’Est in Romania. Sfilerà, invece, a LVIV Fashion Week in Ucraina la collezione di IJO’Design di Annalisa Surace, mentre sarà ospite alla Serbia Fashion Week la collezione “Ciao Bella”, ispirata alle ceramiche di Grottaglie e realizzata da nove designer dell’Istituto Cordella, nato da una sartoria a Lecce nel 1783 e oggi conosciuto in tutto il mondo.

 

Pugliesi in passerella a parte, la tre giorni milanese di Mad Mood è stata anche altro. È stata un talent ispirato al tema dell’acqua come energia vitale – in collaborazione con il Comune di Taranto – che ha visto 19 giovani designer competere con la loro creatività per vincere uno stage alla Canepa SPA di Roberto Castellani, azienda leader mondiale nella tessitura serica di fascia alta e main partner dell’evento per il secondo anno. Quest’anno ha prevalso con un abito elegante e fruibile, da prêt-à-porter, Aurora Leopardi, giovanissima ed emozionata quando è stata premiata da Mario Boselli, presidente onorario della Camera Nazionale della Moda e della giuria composta da giornalisti di settore e addetti ai lavori. Mad Mood è stato anche food, visto che la scommessa da cui è nato era proprio coniugare due grandi eccellenze italiane, come moda e cibo. Nella giornata inaugurale di venerdì, un “catering emozionale”, con ballerini e modelli che hanno danzato e contemporaneamente offerto ai presenti un aperitivo realizzato con soli prodotti provenienti da aziende pugliesi, ha piacevolmente colpito tutto il pubblico. Con loro ha sfilato anche Miss Olietta, l’abito ispirato all’olio d’oliva pugliese e diventato, dopo l’edizione dello scorso anno di Mad Mood, il protagonista del nuovo packaging dell’olio extravergine di oliva biologico dell’Azienda Bioagricola Santateresa di Casarano. Mad Mood, infine, oltre ad aver portato a Milano una squadra di hair stilist tutti pugliesi, è stato anche un momento di riflessione. Ci si è interrogati, infatti, durante un interessante workshop con gli esperti se la moda possa diventare più sostenibile per l’ambiente e più etica nei confronti dei diritti di chi ci lavora. Ci sono realtà italiane e internazionali che già si muovono in questa direzione. Il prossimo passo è riuscire a creare una rete di realtà d’eccellenza che possano aprire la strada andando ad incidere sulle coscienze per ottenere una nuova consapevolezza.
«Nei mesi scorsi – ha commentato a consuntivo la Miceli – il marchio Mad Mood, grazie alla sua originalità e alla sua forza, è riuscito ad intercettare partnership internazionali importanti, a Parigi, New York, in tutta l’Europa dell’Est, così come in Cina.
La presenza delle Fashion Week straniere a Milano ma soprattutto la possibilità per i nostri designer di partecipare alle loro manifestazioni, ci consente di consolidare il nostro brand nel mondo ma soprattutto di esportare il nostro talento e le nostre eccellenze. I nostri referenti internazionali e i nostri talenti all’estero diventano, così, ambasciatori della Puglia nel mondo e ci consentono di promuovere l’identità pugliese, evidenziandone i punti di forza, anche in ambito turistico. È questo il vero senso del brand Mad Mood, un mood mediterraneo da valorizzare fuori dai confini regionali e nel mondo».

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